Truffa del bonifico: «Mi hanno rubato 14mila euro»

Truffa del bonifico: «Mi hanno rubato 14mila euro»
di Michele MIlletti
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Domenica 17 Gennaio 2021, 09:10

PEEUGIA -Anche fino a quindicimila euro in un colpo solo. O qualche migliaio in almeno tre-quattro raid in una stessa giornata. Le storie perugine della truffa del prelievo, o del bonifico che dir si voglia, raccontano la rabbia e l’incredulità cristallizzate nelle decine di denunce “piovute” nelle ultime settimane sulle scrivanie degli agenti della polizia postale, diretti da Michela Sambuchi.
Truffe che, nella diversità degli importi sottratti e degli istituti a loro volta vittima, hanno in comune quel messaggio sms inviato al correntista vittima del raggiro in cui si comunica un movimento anomalo nel conto e lo si invita a verificare la situazione entrando in un link fornito sempre all’interno del messaggio. La truffa, che gli stessi investigatori definiscono particolarmente ben congegnata, si completa con la telefonata quasi in contemporanea alla comparsa del messaggio che arriva da un numero riferibile alla banca vera di riferimento ma che ovviamente è un numero clonato e mascherato da quello vero. Un falso operatore conferma il tentativo anomalo di accesso al conto e chiede se il correntista sta predisponendo un bonifico verso l’estero.
A questo punto il disagio e la paura della vittima sono tali da fidarsi completamente della voce all’altro capo della cornetta. Il falso operatore guida così il correntista nella procedura per evitare di essere derubato, ma in realtà lo sta finendo di truffare dal momento che riesce a farsi dare i codici dell’home banking e in particolare dell’ultimo codice arrivato via sms: a quel punto la porta è spalancata verso la piena disponibilità del conto corrente da parte del truffatore, che ne dispone a suo piacimento con un bonifico istantaneo che non si può bloccare.
Come detto, le vittime hanno raccontato come il “teatrino” sia stato riproposto almeno tre-quattro volte nella stessa giornata con la solita voce che informava il correntista ogni volta di tentativi anomali di entrare nel conto corrente.
I CONSIGLI

Insomma, una truffa che sta facendo vittime e in alcuni casi sta anche colpendo duramente. Gli esperti della polizia postale raccomandano la massima attenzione perché per comunicazioni di questo tipo gli istituti bancari non mandano mai sms ma invitano il cliente ad andare in filiale. Al tempo stesso, le procedure non avvengono per via telefonica quindi è chiaro che queste modalità siano truffe.
Gli istituti al tempo stesso stanno cercando di avvertire tutti i clienti che certi messaggi e numeri di telefono anche se riconducibili alle banche sono in realtà stati clonati dai criminali informatici e di prestare dunque massima attenzione.

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