Truffe sull'home-banking: «Così ti rubano 1500 euro dal conto corrente»

Truffe sull'home-banking: «Così ti rubano 1500 euro dal conto corrente»
di Michele Milletti
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Gennaio 2021, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 16:32

PERUGIA «Gentile cliente, stiamo riscontrando un tentativo di entrare nel suo homebanking tramite un accesso Internet sconosciuto». Parte così, parola più parola meno, la truffa del prelievo in cui stanno cadendo decine di persone. Carolina, commerciante perugina, racconta di aver visto «una pila altissima di denunce», qualche decina, negli uffici della polizia postale di Perugia dove lei stessa si è recata. Vittima anche lei del raggiro.


«Gli agenti Martino e Roberto, che voglio ringraziare per la gentilezza, la disponibilità e la competenza con cui hanno raccolto la mia denuncia e avviato le indagini, dopo avermi rassicurato e ascoltato mi hanno detto che si tratta di una truffa particolarmente insidiosa e in cui purtroppo è facile cadere.

La cosa non mi è certo d’aiuto ma di sicuro mi conferma la sensazione che ho avuto finché non ho avuto contezza che mi avevano rubato 1500 euro in pochi minuti: è stato tutto incredibilmente credibile, non certo quei tentativi di truffa raffazzonati. Anche l’operatore del numero verde sembrava particolarmente serio e affidabile» racconta Carolina.


Anzi, proprio la concomitanza tra il messaggio sms di allerta (in tutto e per tutto corrispondente con quelli veri che la sua banca normalmente le invia per operazioni di homebanking o per annunciare la presenza di documenti) e la chiamata del numero verde ha fatto pensare alla donna di essere nelle mani giuste. Da sottolineare come, secondo quanto si apprende, anche per quanto riguarda il numero verde i truffatori riescono a camuffare il numero reale da cui stanno chiamando facendo comparire come numero della chiamata il numero verde della banca. «Era molto tranquillo, parlava un italiano senza alcuna inflessione, mi ha proposto di aiutarmi e mi ha guidato passo passo nella procedura per fare in modo che l’attacco in corso al mio conto corrente venisse fermato» prosegue Carolina.


Ma proprio quello è il momento decisivo per la truffa: convinto ormai il correntista-vittima di parlare con personale legato alla sua banca, il truffatore dall’altro capo della cornetta riesce a farsi dare codici identificativi del conto e soprattutto quello che «le sto inviando» sempre via sms. Quel numero, che il truffatore dice essere una specie di codice d’emergenza, apre definitivamente le porte del conto corrente della vittima. «Così a quel punto hanno disposto un immediato bonifico di 1500 euro - continua il racconto della commerciante perugina -. Io ero tranquilla, pensavo di aver risolto, e invece ho avuto comunicazione di aver fatto questo bonifico immediato. Sono andata alla mia banca prima e alla polizia postale poi, e per ora quello che si sa è che i soldi sono stati depositati in una banca in Spagna. Ma chissà già dove saranno. Spero in qualche modo di rientrarne in possesso».
Per inciso, va detto come Carolina sia correntista da diversi anni del suo istituto di credito e che i tanti tentativi di raggiro vedono vittima principalmente lo stesso istituto che ricorda come i correntisti vengano sempre invitati in filiale. Gli investigatori della polizia postale invitano a non fornire mai credenziali a numeri o messaggi sms.

© RIPRODUZIONE RISERVATA