Foligno, viaggio nella terra dei “grandi anziani”: 11 ultracentenari, 14 centenari e 9 vedono il traguardo del secolo. «Il segreto? Poca carne e tanta vivacità»

Da sinistra Mauro Zampolini, Armanda Cerritoni e Roberto Segatori
di Giovanni Camirri
3 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Luglio 2023, 08:20

FOLIGNO - Vita regolare, alimentazione corretta, pochi zuccheri, salute di ferro e, soprattutto tanta voglia di mettere a frutto gli spunti che nascono dalla curiosità. È il segreto che riassume l’elisir di lunga vita degli ultracentenrari e dei centenari che vivono a Foligno. La città, infatti può vantare un vero e proprio record a livello nazionale con 14 centenari ai quali si aggiungono altri 9 che si apprestano a spegnere le cento candeline e ben 11 ultracentenari. Tra gli ultracentenari c’è la decana dei nonni dell’Umbria, al signora Armanda Cerritoni con i suoi 109 anni, è anche tra le ultracentenarie più anziane d’Italia”. A raccontare a Il Messaggero le abitudini e il segreto di lunga vita di Armanda Cerritorni è la figlia, Graziella Arcangeli. “mamma – racconta ama molto gli spaghetti al pomodoro. Una volta la settimana mangia gli gnocchi e fino a qualche tempo fa non si negava nemmeno trippa, pagliata e lumache. Di salute sta bene. Inizia la sua giornata “tipo” con tè e biscotti. A metà mattina prende uno yogurt poi a pranzo spaghetti e macedonia. Il pomeriggio bis con yogurt e a cena brodo con tutte le verdure. Poi prima di andare a dormire mangia sempre mele cotte. Il tutto accompagnato da acqua e qualche volta – prosegue . Anche da un sorso di vino. Mamma è da sempre una donna dinamica. Ha sempre lavorato per sostenere le esigenze della famiglia dando un grande impulso anche a noi figli. È una donna molto forte. Basti pensare che – conclude – il primo e unico intervento chirurgico l’ha fatto a 99 anni”. L’elisir di lunga, e lunghissima vita, ha anche una spiegazione medica. “Ci sono studi – spiega il dottor Mauro Zamponi, direttore dell’ospedale di Foligno e presidente europeo della Uems Prm Section e presidente della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica – che rispetto a questi grandi anziani spiegano il ruolo svolto dall’alimentazione.

Si tratta di una dieta povera di carne tendente, al vegetale e con presenza di pochi zuccheri. Si tratta anche di una dieta che va verso il digiuno attivando così geni che allontanano dalla morte cellulare. Non va dimenticato, inoltre, che chi ha vissuto in passato, sia per restrizioni che per abitudini, questo tipo di alimentazione, come ad esempio chi lavorava nei campi, aveva l’abitudine di assumere, tra la colazione e il pranzo, frutta secca tipo nocciole facendo inoltre una importante attività fisica non per sport ma per lavoro. Un ruolo importante, nel confronto tra oggi e allora, è quello ricoperto dallo stress. Un fattore, questo, che oggi è preponderante e può produrre, o produce, conseguenze anche gravi. L’Umbria e Foligno poi fanno da sfondo alla volta di questi grandi anziani attraverso aree e ambiti sociali buoni. Un ulteriore spunto arriva dall’analisi del fenomeno fatta dal professor Roberto Segatori, sociologo, che a Foligno guida, tra i vari ambiti di cui si occupa, l’Università della Terza Età. “Lo stimo della vivacità – spiega Segatori – è un elemento essenziale soprattutto per i benefici che porta alle persone anziane. Come Università della Terza Età, stiamo registrando un ritorno ai numeri degli associati come prima del Covid, e quindi intorno a quota 200. la qualità degli anziani è elevata e a loro proponiamo corsi di storia, arte, letteratura, musica geografia. Ma si parla anche di tecnologie, lingue come inglese, tedesco e spagnolo. E poi attività laboratoriali, coro, approfondimento sui musical e poi loro interpretazione e riproposizione . Insomma tante attività con una sana voglia di protagonismo, di proposta e di stimolo alla vivace curiosità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA