«Per la prima volta - spiega Masciotti - da che è attiva la nostra mensa questo servizio è stato aperto anche nel mese di agosto. Ma c’è di più. L’Ospitale San Giacomo, che normalmente entra in funzione in costanza dell’emergenza freddo, avrà una funzione ulteriore nell’arco dell’anno per accogliere, tra i vari bisognosi, uomini di nazionalità italiana che vivono le conseguenze del divorzio in particolare dal punto di vista economico. Molti di loro hanno perduto anche il lavoro, molti altri non ce la fanno a far fronte a spese, alimenti, rate del mutuo e spesso dormono in auto. Questo percorso - sottolinea - è finalizzato ad accompagnare chi vive questo momento di profonda difficoltà verso il recupero di una giusta normalità. Non si tratta ovviamente di una situazione di “parcheggio” ma di un vero e proprio servizio che dà punta a dare dignità. Ad oggi seguiamo in media una decina di uomini che vive questa forma di povertà conseguente il divorzio. Si tratta, come è facile comprendere, di situazione davvero complesse e che devono essere affrontare con un intervento che sia di assistenza e non assistenzialismo». Quella che la Caritas Diocesana di Foligno si appresta a varare, relativamente ai divorziati accolti nelle strutture dell’Ospitale San Giacomo, è una delle prime esperienze del genere a livello nazionale. Un servizio importante che va a sostenere una particolare situazione di bisogno. La mensa Caritas, che si trova in piazza San Giacomo a Foligno, sforna quotidianamente, in occasione del pranzo, pasti per 60 persone in media. «Ora - ribadisce Masciotti - alla luce dell’aumento dei bisogni forniremo, nella fascia serale, anche pasti da asporto destinati ai più poveri. Oltre al servizio mensa e all’Ospitale San Giacomo, ci muoveremo anche in un terzo ambito. Da primo ottobre l’Emporio della Solidarietà ha esteso la sua area di riferimento estendendosi ad otto Comuni del comprensorio. Ed anche questo - dice il direttore della Caritas Diocesana di Foligno - è un ulteriore segnale di bisogno che non può essere ignorato e che chiede uno sforzo da parte di tutti. Molto si sta già facendo, ma ancora di più si può fare - conclude Masciotti - stimolando la sensibilità collettiva».
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