Foligno, Giostra della Quintana il mezzo secolo col rione La Mora del priore Massimo Montanari: «Il segreto? Coinvolgere e divertire».

Foligno, Giostra della Quintana il mezzo secolo col rione La Mora del priore Massimo Montanari: «Il segreto? Coinvolgere e divertire».
di Giovanni Camirri
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Martedì 7 Giugno 2022, 16:52

FOLIGNO - “Ho iniziato ad amare la Giostra e il rione La Mora nel 1972 nel ruolo di “Porta Nome”. e da allora sono trascorsi 50 anni di Quintana pieni di valori, esperienze, identità e, soprattutto relazioni. A parlare con Il Messaggero è Massimo Montanari, priore del rione La Mora e che proprio nell’anno della ripartenza dopo le restrizioni da Covid festeggia il mezzo secondo di vita quintanara ininterrotta. “Agli inizi – prosegue Montanari – non c’era quasi nulla e fare Quintana era comunque bellissimo. Avevamo la sede de La Mora in una stanza a piazza San Francesco sotto il palazzo dell’ex Pretura. Da li tutto è cresciuto e ruolo dopo ruolo passando da tamburino, capotamburino, responsabile di scuderia sono arrivato ad essere priore. Tutto ciò è stato ed è ancora possibile grazie alla passione, al senso di appartenenza e al rapporto umano. Elementi che sono riassunti ad esempio nella figura dell’ex priore degli anni Settanta Alceste Viola che era sempre presente e, con l’esempio, saper far fare a tutti squadra. Gli anni passano, ma i legami restano. Oggi in taverna ci sono molti di quelli che c’erano 50 anni fa e con i quali – ricorda ancora – continuiamo a camminare insieme.

Guardando al futuro serve un nuovo approccio generale ai giovani che vengono in taverna. Generale perché riguarda o può riguardare tutto il mondo quintanaro. Non faccio una critica ma una riflessione. Dobbiamo fare tutti sempre di più la scelta del coinvolgimento che porta le nuove leve ad essere protagoniste. Ben vengano i progetti dell’Ente Giostra della Quintana per le scuole o il Museo della Quintana. Poi ci siamo anche noi rioni che dobbiamo praticare coinvolgimento e divertimento andando a realizzare quel progetto che sta a cuore tutti – conclude il priore de La Mora – e cioè vivere il rione”. Una bella storia di militanza quintanara, di identità rionale legata a La Mora e, soprattutto, un patrimonio di esperienza, quella maturata in mezzo secolo di Giostra da Massimo Montanari che esprime la giusta indicazione da seguire per guardare al futuro. La ricetta è semplice e contestualmente complessa: va praticato il coinvolgimento vero che poi, anche in momenti di fatica, diventa divertimento, condivisione, Quintana. Una ricetta che diventa imprescindibile e che si candida a diventare il giusto volano per la prosecuzione del ricambio generazionale. Le basi ci sono e si deve proseguire su questa linea.

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