Finte guardie ambientali: otto le richieste di rinvio a giudizio

L'auto con il lampeggiante fuori norma
di Enzo Beretta
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Venerdì 26 Maggio 2023, 07:26

Giro di boa per l’inchiesta sulle finte guardie ambientali al Trasimeno: il pm di Perugia ieri mattina ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone, accusate a vario titolo di truffa, usurpazione di funzioni e falsità ideologica. Inizialmente erano 17 gli indagati ma la richiesta inoltratra al giudice per l’udienza preliminare di Perugia riguarda solo otto di loro: due, infatti, hanno chiesto la messa alla prova, due sono stati archiviati dopo l’avviso di conclusione delle indagini, un altro paio hanno optato per il rito abbreviato mentre per tre persone - Mattia Vantaggi e Maria Elena Mortolini, difesi dall’avvocato Francesca Pasquino, e Mario Russo, difeso da Nadia Antonucci - è stato chiesto il non luogo a procedere. I tre per i quali è stata avanzata istanza di proscioglimento sono alcuni dei volontari che - si poteva leggere nell’iniziale capo di imputazione - hanno svolto «funzioni di pubblica sicurezza durante il concerto di Daniele Silvestri» predisponendo anche un’attività di controllo, scortato il cantante e vigilato sul backstage».

Stando alla ricostruzione del pm gli indagati, iscritti a un'associazione di volontariato con sedi principali a Monte Santa Maria Tiberina e due sedi operative tra Panicale e Tavernelle, riconosciuta a livello regionale anche con incarichi di protezione civile, servizi ambientali assistenza alla popolazione e ausiliari del traffico, si sarebbero qualificati in maniera illegale come guardie particolari zoofile e appartenenti di una fantomatica «sezione di polizia giudiziaria», usurpando tali funzioni.

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