Fancelli (sinistra Pd): «Discutere
la legge elettorale anche con i grillini»

Stefano Fancelli
di Federico Fabrizi
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Giovedì 28 Agosto 2014, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 12:02
PERUGIA - La costituente della sinistra? Per informazioni presentarsi a Casa del Diavolo a fine settembre. La sinistra Pd organizza la “propria” festa e comincia a buttar gi idee in vista delle regionali. Stefano Fancelli, voce e cuore della correntona dem “il coraggio di cambiare”, fa la scaletta: Sinistra nel centrosinistra, la Marini acceleri sulle riforme e per la legge elettorale prima ci mettiamo d'accordo noi poi discutiamo con tutti: anche coi grillini. Per le Province la sintesi del Fancelli-pensiero impietosa:

guai a farsi male da soli.

Fancelli, ecco il tema: la sinistra nel centrosinistra umbro, svolgimento.

«Noi stiamo dialogando con tutta la sinistra: i partiti, Rifondazione, Sel, Idv, socialisti, i movimenti, le associazioni, le forze civiche, da Filippo Stirati a Gubbio a Brunello Castellani a Gualdo, per un progetto che é la costituente della sinistra umbra».

E diciamo che lì c'è un pezzettino di Pd.

«Beh, il Pd è un grande partito di centrosinistra e la sinistra merita giusta rappresentanza. Mi riferisco a certi valori, per esempio la questione dei diritti o il tema del lavoro. Noi abbiamo un'idea di società, ed è un'idea che porta con sé il concetto di innovazione. La linea è chiara: dentro il Partito democratico con lealtà e con la sinistra umbra, per rendere più forte la sinistra, le sue istanze e i suoi valori nel Pd e per

costruire un centrosinistra vincente».

E vi state attrezzando, giusto?

«Dal 24 al 28 settembre a Casa del Diavolo organizziamo la manifestazione “La sinistra che cambia”, con forum aperti agli interventi più diversi, dalle associazioni al mondo della cultura. Iniziamo a scrivere proposte programmatiche che metteremo a disposizione. Il 28 settembre è prevista l'assemblea della sinistra umbra. Per proporre una visione di società, un'idea di futuro, per la costruzione di un progetto politico».

Fancelli, bello e interessante, intanto Renzi governa con Alfano.

«Questo è un Governo di emergenza nazionale, lo dice anche Renzi, lui e Alfano hanno idee diverse su tante questioni. Ecco, noi non condividiamo il fiscal compact, pensiamo che le politiche di austerità vanno cambiate e mi pare lo sostenga anche Renzi. Questo Esecutivo durerà massimo mille giorni, poi c'è la scelta: centrosinistra o centrodestra. Noi pensiamo a un centrosinistra riformista e innovatore».

La Marini è poco riformista?

«La giunta Marini ha operato bene, va detto senza mezzi termini, sono stati messi in cantiere progetti di

riforma ambiziosi che hanno bisogno di tempo, ma su alcune riforme occorre accelerare».

E quando Leonelli sente parlare di tutta questa sinistra in vista delle regionali?

«Giacomo ha innanzitutto il dovere di costruire una coalizione di centrosinistra larga con un forte contenuto di innovazione. Abbiamo idee comuni sul progetto e sul bisogno di innovare, magari abbiamo alcune opinioni differenti sul come o su alcune ricette».

Avete già discusso della legge elettorale?

«Nel Pd, che su questo tema ha un di più di responsabilità, la discussione c'è, e le regole vanno condivise il più possibile. Va riconosciuto pluralismo politico e rappresentanza dei territori. E sarà importante riconoscere la seconda preferenza di genere, io direi anche la parità di genere nelle candidature. Poi c'è il tema della sfida per una classe dirigente nuova».

E il doppio turno?

«Non è in discussione, non c'è Regione in cui si faccia e non c'é ragione per farlo».

Fancelli, che vuol dire massima condivisione possibile? Con Stufara di Rifondazione o con Nevi di Forza Italia?

«Prima il dibattito nel Pd e nel centrosinistra, anche

quello che è fuori dal consiglio regionale: per me ad

esempio Sel è parte integrante della coalizione di

centrosinistra; poi un confronto più ampio possibile con tutte le opposizioni. Quando dico tutte penso anche ai grillini, considerando le difficoltà del caso. Il

percorso naturale è questo, perché stravolgerlo?».

Le piacerebbe una lista “della sinistra” accanto al Pd alle regionali?

«Mi auguro una forte rappresentanza della sinistra umbra nel centrosinistra. Noi siamo nel Pd. Sel, Rc, Tsipras, socialisti, Idv... tutti dovranno esserci: una o più liste dipenderà da come loro vorranno organizzarsi».

E il centro?

«Lo schema destra e sinistra che si mettono insieme non è credibile. Noi siamo il centrosinistra, poi dico:

perché non aprirsi? C'è una certa domanda che viene anche dal mondo moderato».

E per le Province che fate?

«Intanto serve una riforma del titolo V, noi dobbiamo guardare a Marche e Toscana. Ma ora a Perugia non si deve discutere di candidature singole: ce ne sono di autorevoli, è importante il ruolo di Foligno e c'é una nuova generazione di amministratori. Ma noi dobbiamo decidere anche quale fisionomia dare all'amministrazione di questo ente. Questo sarà per noi un momento di responsabilità comune importante».
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