Fabro, in azienda arriva il corriere e nel pacco c'è un etto di hascisc marocchino:
Arrestato 27enne insospettabile

Fabro, in azienda arriva il corriere e nel pacco c'è un etto di hascisc marocchino: Arrestato 27enne insospettabile
di Nicoletta Gigli
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Domenica 5 Marzo 2023, 10:35

FABRO - «Devo chiederti un favore. Sta per arrivare il corriere con un pacco per un mio amico e devo ritirarlo io. Chiamami».

Il 27enne che vive in un paese del perugino e lavora in un’azienda di Fabro, ha chiesto questo favore agli addetti alla vigilanza ma alla consegna ci sono anche i militari della tenenza di Orvieto della guardia di finanza con i cani antidroga.

Nel pacco ordinato sul web e spedito dagli Stati Uniti, scopriranno gli investigatori delle fiamme gialle, c’è più di un chilo di kief.

Noto come hascisc marocchino, è il precursore del tradizionale hashish setacciato a secco, che poi va lavorato per produrre la sostanza cannabinoide da spacciare ai consumatori.

Per il 27enne, insospettabile e di buona famiglia, scattano le manette per detenzione a fini di spaccio.

L’indagine delle fiamme gialle parte da un controllo di routine organizzato con l’unità cinofila nell’orvietano.

Tra gli altri viene fermato un corriere.  Il cane segnala subito la presenza di stupefacenti in uno dei pacchi che sta all’interno del furgone.

A quel punto i finanzieri decidono di procedere con la consegna controllata e il sequestro ritardato perché l’obiettivo principale degli investigatori è quello di individuare il destinatario di quel pacco con dentro più di un chilo di stupefacente.

Nell’azienda di Fabro sarà il 27enne incensurato a ritirare quanto spedito dagli Stati Uniti.

Sul pacco c’è un altro nome ma lui, come ha spiegato agli addetti alla vigilanza dell’azienda dove lavora, ha promesso all’amico che l’avrebbe ritirato per suo conto.

A quel punto viene fermato. Dalla perquisizione nell’auto e a casa del giovane salta fuori solo qualche grammo di hascisc. Inevitabile l’arresto in flagranza di reato. In sede di convalida dell’arresto il giudice, Simona Tordelli, confermando la misura, ha disposto i domiciliari consentendo al 27enne di uscire di casa per recarsi al lavoro.

Sulla droga, che è stata sequestrata, sono state svolte le analisi, che hanno confermato che nel pacco arrivato in mano al giovane perugino c’era oltre un chilo di kief, il precursore dell’hascisc. Per creare il prodotto finale sarebbe stato necessario riscaldare e pressare la sostanza, che una volta lavorata diventa più concentrata e quindi molto più potente.

Gli investigatori delle fiamme gialle ora sono al lavoro per risalire al fornitore della droga ordinata su internet e capire se l’indagato abbia avuto altri complici. Si indaga poi a ritmo serrato sul mercato cui la sostanza era destinata.

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