Emergenza sangue, in Umbria manca il plasma. Il presidente Avis Marconi: «Occorre rifare il piano regionale»

L'assemblea regionale Avis
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Lunedì 17 Aprile 2023, 16:46

PERUGIA - Risulta insufficiente la raccolta di plasma in Umbria. Anche lo scorso anno si erano verficati periodi di affanno a causa della ripresa a pieno ritmo degli interventi chirurgici programmati dopo il blocco legato al Covid, tuttavia la quantità di sangue intero raccolto aveva complessivamente sempre garantito il fabbisogno della sanità.  Il dato legato all'emergenza plasma è emerso nel corso della 55esima assemblea regionale di Avis Umbria, svolta a Foligno in coincidenza con il settantesimo anniversario della fondazione dell'Avis comunale. Presenti, fra gli
altri, Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, e il presidente di Avis Umbria Enrico Marconi. Il dato regionale racconta di un sostanziale mantenimento delle donazioni, arrivate a quota 38.202 con una
diminuzione dell'1,13 per cento rispetto al 2021, più alte rispetto al 2020. Al 31 dicembre 2022 i donatori di Avis in
Umbria sono stati 29.160 rispetto ai 28.941 del 2021, con un aumento dello 0,7 per cento. Avis raccoglie il 94 per cento del sangue in Umbria. Il dato per territori evidenzia maggiori indici donazionali nella provincia di Perugia
e una ripresa, anche se non in egual misura, in quella di Terni.
L' Umbria si pone tra le regioni sotto la media dei livelli necessari per quanto attiene alla raccolta del plasma che nel
2022 è stata di 10.560 chili, mentre sarebbe dovuta arrivare ad almeno 11.540 chilogrammi.
«Bisognerebbe rifare con celerità il piano sangue regionale - ha osservato Marconi - che dovrebbe riorganizzare tutto il sistema trasfusionale».
«Ci sono cose che devono essere fatte: le principali - ha spiegato Tesei - sono l'uniformità della gestione di tutto il
settore trasfusionale della raccolta di sangue in tutte le Asl del territorio e aziende.

Passi in avanti sono stati fatti nella Asl 1 e nell'azienda ospedaliera di Perugia, che hanno già individuato e stanno sviluppando questo percorso. Adesso si adeguerà anche la Asl 2 e l'azienda ospedaliera di Terni. Per il resto la Regione Umbria è molto avanti con l'approvazione della legge del Terzo settore. Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene insieme ad Avis e a tutti i donatori, che sono fondamentali per la sanità regionale».

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