Elezioni, candidato a sindaco di Perugia
La sfida di Zaganelli con il centrodestra

Corrado Zaganelli candidato a sindaco di centrodestra e liste civiche
di Luca Benedetti
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Sabato 29 Marzo 2014, 16:47 - Ultimo aggiornamento: 17:42
PERUGIA - Zaganelli sceglie il suo studio legale per presentarsi ai perugini. Il candidato sindaco di liste civiche (potrebbero essere tre) e del centrodestra, usa parole eleganti per dire cose pesanti.

Parte da lontano, ma basta infilare un data (la caduta del muro di Berlino) per dire che anche Perugia ha avuto la sua breccia. Da lì in poi è andato a rotoli il Pci in grado di mettere sul piatto una classe dirigente illuminata che governava nel contrappeso con la massoneria («solo mio padre e Berardi non sono stati sindaci massoni»). «Poi- dice- solo potere che ha stuprato urbanisticamente una città e gonfiato in maniera ipertrofica il pubblico impiego». Nella testa di Zaganelli ci sono idee di favori e voti. Picchia duro conto i Dalemiani, stocca sulla Lorenzetti( «Quando nell’intercettazione dice a Gaia Grossi “noi li ammazziamo”, ha ammazzato noi») e prende di mira più Locchi che Boccali al quale riconosce onestà intellettuale. Così i mali della città fanno passi all’origine per arrivare a oggi. «Perchémi candidato? Perché mi sento in debito con questa città. Il centrodestra si è misurato sulla possibilità di avere un candidato espressione della politica e poi si è avvicinato a me. Che vengo da sinistra, che non sono un anticlericale, ma agnostico. Mi è piaciuto Ratzinger, mi piace Bergoglio ». Poi torna alla politica: «Sono sicuro che alla fine il centrodestra troverà la sua compattezza». Usa il grimaldello Meredith per addolcire la ministra Giannini («Raffinata. L’unica che ha capito che quello che era successo»). Attacca su sicurezza e centro storico: «È stata usata la superiorità della sinistra per dire a noi non tocca la delinquenza. Siamo arrivati al punto che il tunisino viene utilizzato per affermare un’ideologia di un’integrazione che non c’è. Serve un’altra sicurezza, che i cittadini partecipino con il volontariato, con gruppi di controllo. Nonsono ronde, mi raccomando. E che la Municipale sia meno in ufficio e faccia meno multe. Dovremo fare i conti con i tagli, ma credo che il sottosegretario Bocci ci difenderà. Si è marcata, per anni, una differenza con il centro vissuto come l’abuso di una classe, della borghesia. E allora è stato annientato. Così Perugia ha perso la sua identità. Va rivista la Ztl, è troppo rigorosa. Penso a ingressi a sosta breve. I commercianti che hanno resistito con queste regole, sono eroi. Il minimetrò è un’opera di regime. Costa troppo. Se si dovesse fare la seconda tratta sarei per andare all’ospedale, non per favorire la speculazione di Monteluce. L’Università? Il terzo mandato di un Bistoni usurato l’ha mandata a picco. Moriconi è bravo. E vi assicuro, non è massone. Per le mie liste fate i nomi di Luciano Binaglia e Paris Ricci? Vanno bene. Ma anche Mario Torrelli»
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