Ternana, ecco Tiscione
il Miccoli della Conca

Ternana, ecco Tiscione il Miccoli della Conca
di Riccardo Marcelli
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Martedì 29 Agosto 2017, 14:17
Terni In serie B è nata una stella. Di 31 anni. Anzi a dicembre ne compirà 32. Filippo Tiscione contro l’Empoli ha esordito in serie B tra lo sguardo incredulo dei tifosi ma anche degli addetti ai lavori. Chi lo aveva visto lavorare durante il ritiro di Norcia era rimasto stupito per la sua capacità di calciare indistintamente di destro e di sinistro, la sua velocità e il suo estro. Così qualcuno lo ha ribattezzato il Miccoli della Conca. "Come il mister –rivela il calciatore nato a Palermo- anche io prima di entrare in campo ho chiuso gli occhi per rendermi conto dove ero arrivato. Accanto a me avevo calciatori come Caputo, Pasqual, roba da non crederci". Soprattutto per uno che ha vinto campionati in serie D, conoscendo la Lega Pro e nulla più. "Sono orgoglioso anche per il mister –prosegue Tiscione- chiaramente se ho esordito a questa età la colpa è anche mia. Sono maturato tardi". Parole sagge di chi per la prima volta ha assaporato le luci della ribalta, ricevendo apprezzamenti anche dal figlio del presidente Stefano Ranucci: "Bravo Pippo, continua così". E lui ringrazia: "Naturalmente non posso che ringraziare il presidente Ranucci e il patron Bandecchi che mi hanno concesso questa fiducia. D’altra parte questa è una società che su questo fronte ha le idee chiare, nel senso che concede una possibilità anche a chi non l’ha avuta ed è per questo che desidero ripagare questa fiducia". Già la fiducia. "Quando lo cercai per farlo venire al Fondi –racconta l’allenatore Sandro Pochesci- non ci voleva venire. Lui era abituato a vincere in serie D e gli allenatori lo consigliavano, per i propri interessi, di non salire in categoria. Io gli dissi che insieme saremmo arrivati in serie A. Si mise a ridere. Oggi ride un po’ di meno. Pippo è un ragazzo adatto a tutte le categorie e con l’Empoli è stato strepitoso perché ha corso e rincorso, non facendo giocare il loro play basso". E poi Tiscione, ma non solo lui, quasi mai getta via la palla: "E’ una prerogativa della nostra squadra –prosegue Tiscione- anche se dobbiamo rimanere umili. Siamo dei muratori che dobbiamo costruire qualcosa di importante e per farlo ci serve carattere e sacrificio".
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