Continua lo sciopero ad oltranza dei lavoratori di Sangemini e Amerino. Da giorni davanti ai cancelli degli stabilimenti, per protestare contro una proprietà assente. Per giovedì 26 novembre, alle ore 14,30, è fissato l’incontro tra Rsu, sindacati e direzione aziendale, in teleconferenza, per conoscere il destino di 86 maestranze e delle loro famiglie.
«Non ci aspettiamo comunicazioni rassicuranti, ma almeno intendiamo discutere di come organizzare la cassa integrazione per il mese di dicembre» – dichiarano i lavoratori .
«L’apertura della procedura concordataria del Gruppo Ami - hanno dichiarato la presidente e l’assessore - ad oggi non ha sortito la definizione di un piano concordatario in grado di dare continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali ad un marchio storico, identitario del territorio e dell’intera regione». «La vertenza nazionale ha visto la Regione Umbria, anche in quanto autorità competente in tema di concessione e sfruttamento delle acque minerali, svolgere una puntuale e attiva partecipazione al tavolo nazionale monitorandone costantemente gli sviluppi sia con i contatti diretti con gli organi della procedura sia attraverso un costante confronto con le organizzazioni sindacali in raccordo con le istituzioni locali. La presentazione di un piano concordatario che salvaguardi i livelli occupazionali, i marchi e le produzioni umbre – hanno concluso Tesei e Fioroni - non è quindi più rinviabile. Auspichiamo e sollecitiamo che attorno alla Sangemini e a tutto ciò che rappresenta per l’Umbria, si concentrino interessi economici ed imprenditoriali positivi rispetto ai quali la Regione è pronta ad aprire un confronto per supportare con adeguati strumenti di politica industriale progetti di rilancio, sviluppo produttivo e occupazione».