«Quella palestra è aperta»: Perugia, allarme in un quartiere. Rabbia in centro per i ragazzini «accalcati»

Ragazzi in via Mattioli nella serata di venerdì
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Sabato 20 Marzo 2021, 08:35

PERUGIA - Allarme che può diventare psicosi. Ma anche rabbia «perché i nostri sacrifici vengono sacrificati da comportamenti sbagliati». Due facce della stessa medaglia: quella della paura di prendersi il Covid e di tornare a una nuova zona rossa. Due facce che raccontano da un lato il terrore che diventa richiesta di intervento per una situazione in realtà assolutamente regolare e, dall’altro, la comprensibile rabbia di chi dalle proprie finestre è costretto a vedere ragazzini «assembrati a fumare spinelli senza che nessuno intervenga». 

IL BLITZ 
Una segnalazione ha scatenato allarme a San Sisto: alcuni residenti vedono entrare una persona con un borsone all’interno della palestra Body Jumping e scatta subito la chiamata alle forze dell’ordine. Una pattuglia arriva velocemente in palestra ma non c’è alcun allarme: le persone all’interno possono starci, dal momento che si parla delle atlete e dello staff della Bartoccini volley, che sta preparando i playoff scudetto della serie A1 femminile di pallavolo e dunque ad allenarsi in palestra possono starci. «La cosa però che mi mortifica è la cattiveria ed invidia della gente, gente che pensa a denunciarti anziché capirti, gente che non vede l’ora che tu chiuda anziché aiutarti. Questa situazione ci sta cambiando ma in maniera negativa. Andate a controllare chi veramente non rispetta le regole e lasciateci lavorare» dice il proprietario Luca Moscatelli, che come tutti i proprietari di palestre sta vivendo un momento particolarmente delicato. E che però vuole anche sottolineare «le decine di messaggi che mi sono arrivati, anche via social, di affetto e vicinanza da parte della gente del quartiere».

LA RABBIA 
L’altra faccia della medaglia, si diceva. Perché dove non c’è psicosi ma palese violazione delle regole, un sentimento di rabbia è inevitabile. Come quello che provano i residenti di via Mattioli, pieno centro storico, costretti ieri sera «come in ogni fine settimana dalle 17 alle 20» a vedere dalle finestre lo “spettacolo” di un gruppo di giovani intenti a fumarsi degli spinelli in mezzo alla strada. «Fanno esattamente quello che facevano prima, ma hanno spostato gli orari per via del coprifuoco - sottolinea un residente -.

E al di là del fatto che consumino droga sotto le nostre case, sono letteralmente accalcati uno sull’altro e del distanziamento sociale se ne infischiano. Qualcuno di noi ha chiamato le forze dell’ordine ma nel giro di un’ora non si è presentato nessuno. Assurdo. Come è assurdo anche solo pensare che i nostri sforzi debbano essere vanificati da questo tipo di comportamenti».

I CONTROLLI 
Chi sicuramente ha messo in campo comportamenti scorretti è il nigeriano quarantenne che si è allontanato dal reparto Covid del Santa Maria della Misericordia in cui era ricoverato. Gli agenti della squadra volante, dopo la segnalazione della fuga, lo hanno rintracciato e denunciato. Sempre i poliziotti hanno avviato le pratiche per l’espulsione di un clandestino trovato in via del Macello mentre i colleghi della polfer hanno arrestato due persone dopo i controlli sul treno. 

Super controlli anche da parte dei carabinieri, con i militari dell’Arma che in questi giorni hanno controllato centinaia di persone ed elevato quattro sanzioni. Ma la presenza su strada ha permesso di intercettare e reprimere altri reati: segnalati tre giovani quali assuntori di droga, e tre denunce. 
Ieri vertice in prefettura nel corso del quale sono state stilate le linee «di prevenzione e contrasto di possibili fenomeni di assembramento nelle aree urbane, specie nei fine settimana, ed a quelle mirate a garantire il rigoroso rispetto delle prescrizioni in materia di spostamenti». Insomma, controlli ancora più stretti da oggi e fino a Pasqua.

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