Covid, Umbria rischio moderato. Terapie intensive oltre la soglia. Ventidue comuni da zona rossa

Covid, Umbria rischio moderato. Terapie intensive oltre la soglia. Ventidue comuni da zona rossa
di Fabio Nucci
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Sabato 13 Marzo 2021, 08:22

PERUGIA-  L’ Umbria resta a rischio moderato ma con un’elevata probabilità di progressione dei contagi e un impatto sul sistema sanitario che rimane elevato. A distanza di una settimana, i parametri della Cabina di regia cambiano di poco il Covid-identikit della regione, con Rt e focolai in lieve risalita. Sono 303 i cluster acclarati ma l’incidenza dei casi settimanali cala in entrambe le province, con 22 comuni da “zona rossa”, altri quattro prossimi alla soglia critica. Intanto, prosegue la campagna vaccinale e nonostante le fibrillazioni sul preparato AstraZeneca, ieri sono 1.145 gli addetti della scuola che hanno ricevuto tale dose, col commissario Massimo D’Angelo che ha ribadito: «Non esiste nesso di causalità tra vaccino ed eventi avversi segnalati».
Pur in un quadro di riduzione degli attualmente positivi, ieri 236 in meno grazie a 448 guariti, la curva epidemica regionale rimane su livelli consistenti con altri 219 casi segnalati a fronte di 3.816 tamponi molecolari con un tasso in calo al 5,7% sotto la media mobile (6,7%). Una lenta discesa confermata dai parametri della Cabina di regia che comprendono contagi sui 14 giorni in calo del 7,4% ma con cluster (+27) e casi non associati a catene epidemiche note (+13, il 15%) in salita. Nella stima nazionale di Rt, si osserva un lieve incremento con l’indice passato da 0,79 a 0,82. Tra i contagi segnalati ieri, un caso ha coinvolto l’ufficio clienti Gesenu, a Ponte Felcino, che resterà chiuso fino a data da destinarsi. La Regione ha inoltre aggiornato i contagi della scuola, con 44 casi tra gli alunni (+19 rispetto a lunedì), 29 di scuola dell’infanzia, 7 di primaria, 3 e 5 di primo e secondo grado. Ci sono poi 16 positivi tra il personale (+5) e 8 cluster (+5) con 25 classi in isolamento e 16 in osservazione al pari di 243 allievi.
La regione resta “osservata speciale” quanto alle ospedalizzazioni con l’occupazione dei posti letto delle terapie intensive in salita al 58%, quella dell’area medica in lieve riduzione dal 52 al 51%. Prosegue la fase discendente dei ricoveri ordinari, 403 (-4), mentre i degenti in rianimazione da oltre un mese oscillano intorno a 80: ieri erano 79 con 5 ingressi giornalieri. Altri 7 i decessi, di pazienti residenti a Costacciaro, Foligno, Gualdo Cattaneo, Magione, Perugia, Torgiano e Città di Castello che un anno fa conosceva il primo decesso Covid, il maestro Ivano Pescari, ricordato dal sindaco Luciano Bacchetta. Sono intanto scesi a 22 i comuni con una prevalenza over 250, tra cui Città di Castello, Bettona, Bastia, San Giustino, Nocera, Assisi, Cannara, Umbertide, Trevi e Spello. Poco sotto la soglia, Orvieto, Norcia, Foligno e Terni dove si contano 208 casi per 100mila abitanti.
Capitolo vaccini.

Sono 2.628 le dosi iniettate nell’ultima giornata col totale salito a 88.033, prossimo al 90% dei preparati consegnati; gli immunizzati sono 22.725, il 2,6% della popolazione. Nell’ultima giornata la somministrazione è ovviamente proseguita anche per il personale scolastico con 1.145 dosi AstraZeneca iniettate. Non sono mancate le fibrillazioni con molti “docenti e non” che hanno chiesto lumi al proprio medico di famiglia. In giornata è arrivata la nuova nota della Regione che ha ritirato le dosi residue del lotto ABV2856. «Tale ritiro non costituisce un’inibizione assoluta all’intera produzione di vaccini AstraZeneca», ha precisato il commissario D’Angelo, ribadendo l’assenza di connessione tra somministrazione del vaccino ed eventi avversi verificatisi anche in Italia. «Su 5milioni di vaccinati in Ue il numero di episodi trombo-embolici segnalato al 10 di marzo è pari a 30, lo 0,0006%: dato non superiore a quello che si riscontra normalmente in tutta la popolazione».

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