Covid-19, rischio alto: l'Umbria resta arancione. Epidemia stabile, ma contagio diffuso

Perugia, una postazione della Croce Rossa per i tamponi agli studenti
di Fabio Nucci
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Sabato 23 Gennaio 2021, 07:56

PERUGIA - L’Umbria resta arancione e nelle indicazioni nazionali della Cabina di regia, “a rischio alto”. Con altri 305 casi nell’ultima giornata, indicatori ospedalieri pressoché stabili e focolai diffusi sul territorio, la curva del contagio resta osservata speciale. «La curva è stabile ma la circolazione del virus è ancora consistente – osserva Carla Bietta, esperta del Nucleo epidemiologico – con una media di 200 casi giornalieri». L’allerta, dunque, resta alta pur mancando indici di peggioramento. «La fase è stazionaria senza segnali di allarme maggiori – spiega il direttore regionale della Salute, Claudio Dario – ma con situazioni differenziate nei vari contesti territoriali».
Secondo la bozza del monitoraggio Iss-Ministero della salute, per la terza settimana consecutiva, l’Umbria è stata classificate a rischio “Alto” e resta dunque in fascia arancione. «Pur in presenza di una riduzione degli indicatori – spiega Dario – le indicazioni nazionali prescrivono almeno due settimane di permanenza in questa fascia». Al vaglio, tuttavia, eventuali ulteriori restrizioni territoriali da adottare da lunedì.
A livello locale, un focolaio interessa Deruta dove sono stati certificati 24 nuovi casi e il sindaco Toniaccini ha sospeso per sette giorni l’attività nella primaria di Pontenuovo.

A Foligno, sospesa l’attività in presenza al nido comunale, Prato Smeraldo, dopo l’accertata positività di un bimbo. L’incidenza resta alta in alcuni piccoli comuni (Vallo di Nera e Scheggino) e anche a Tuoro sul Trasimeno e Magione dove il sindaco Giacomo Chiodini oggi pubblicherà un’ulteriore ordinanza restrittiva, in vigore da lunedì, che anticiperà il coprifuoco alle 21 introducendo limitazione agli spostamenti (a fare la spesa una persona per famiglia).
Nel bollettino regionale, altri 305 contagi certificati a fronte di 6.473 tamponi, 3.228 processati con tampone molecolare, altrettanti quasi con test rapido antigenico. L’incidenza, considerando i primi, sale: 9,45% giornaliero, 7,65 la media mobile settimanale. Stabili gli indicatori ospedalieri, con altri 3 ricoveri ordinari (totale 283) e due intensive in meno (44) con 4 ingressi giornalieri: tre i decessi, di pazienti residenti a Castiglione del Lago, Perugia e Narni. «Da due settimane i dati sono stabili – osserva Carla Bietta – e il fatto che non c’è una crescita vuol dire che il contagio è tenuto sotto controllo. Anche l’indice Rt è in diminuzione, a 1,09, ma con un ampio intervallo di confidenza». Stazionaria anche l’incidenza sulla popolazione con in media circa 160 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti: ieri l’indicatore è salito a 180 quasi, comunque sopra la media nazionale (148,4). Quanto all’andamento della curva rispetto alle fasce d’età, si parla di “andamento corale”. «Anche quelle relative ad età scolastica – aggiunge l’epidemiologa – hanno avuto una ripresa: questo ci conferma che il virus si muove insieme alle persone. C’è un leggero incremento tra i più giovani ma l’andamento è omogeneo».
L’andamento e le caratteristiche del virus nella regione sono al centro di un monitoraggio specifico effettuato dal Nucleo epidemiologico regionale che ha analizzato “la storia Covid” di 26.414 casi certificati nella seconda fase epidemica (dal primo settembre) e conclusa con la guarigione o il decesso.

Risulta che il virus è circolato più tra i giovani e che gli over 64 sono però i più esposti ai rischi. «I ricoveri hanno interessato il 7,2% dei positivi – spiega la dottoressa Bietta – e la probabilità di ricovero cresce con l’età al pari della durata della positività». La durata media della storia Covid è di 18,2 giorni che scende a 16,9 nella fascia 0-24 anni e sale a 21,9 per gli over 85: epilogo più breve, in 16 giorni, con un decesso. «La storia Covid si allunga in coloro che hanno patologie croniche e sono ospedalizzati, specie tra anziani maschi».

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