Coronavirus, in dodici giorni 2.197 casi: il doppio nel mese di marzo. L'indice di positività dei tamponi scende di un terzo

Coronavirus, in dodici giorni 2.197 casi: il doppio nel mese di marzo. L'indice di positività dei tamponi scende di un terzo
di Fabio Nucci
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 07:00

PERUGIA- La curva del contagio continua ad avanzare, da 12 giorni sostenuta da un totale di casi giornalieri a tre cifre. Dal 9 al 20 ottobre, l’Umbria ha certificato 2.197 casi, il doppio nel mese di marzo, ma con un indice di positività dei tamponi del 5,85%, pari a quasi un terzo rispetto ad allora. Due settimane per portare la regione nella “zona rossa” dell’epidemia, insieme a Campania e Valle d’Aosta, almeno stando alla combinazione “incidenza per 100mila abitanti/incremento percentuale dei casi” elaborata dalla Fondazione Gimbe.
L’Umbria ai vertici nazionali quanto ad andamento dello screening col 13,1% in più di tamponi effettuati negli ultimi 10 giorni, quarto dato più elevato tra le regioni (+9,7% la media nazionale). Anche ieri, come già accaduto il 12 ottobre considerando i tamponi eseguiti nei laboratori privati, è stata superata la soglia dei 4mila: 4.371 esami processati dai quali sono risultati 194 positivi. Una cifra comunque sotto la media settimanale (214 casi giornalieri) che restituisce un indice di positività del 4,44%, il più basso degli ultimi giorni. Torna ad abbassarsi anche la percentuale di positivi tra i casi testati: ieri 2.142 persone sottoposte a screening, il 9% risultate positive. Anche questo un dato inferiore alla media settimanale pari al 13,24%. Tra i positivi censiti, continua a crescere l’incidenza dei sintomatici che nell’ultima settimana sono più che raddoppiati, passando da 128 a 278 (+117%), mentre sembra frenare la corsa degli asintomatici, il cui dato settimanale è cresciuto del 68%, ma che ormai rappresentano i tre quinti dei casi totali certificati dall’inizio dell’epidemia: 2.970 su 5.103. Anche ieri, 160 (+30) dei 194 positivi censiti sono stati scoperti dall’attività di screening, mentre 34 (+3) da sospetto diagnostico. I due indicatori crescono alla stessa velocità rispetto all’andamento nazionale, anche se in Italia gli asintomatici scoperti sono il 27,3% del totale.
Il ritmo con cui il contagio si è diffuso nelle ultime due settimane ha portato l’Umbria per la prima volta nella “zona rossa”, almeno stando all’analisi offerta dalla Fondazione Gimbe. Un’elaborazione che mette in relazione i casi ogni 100mila residenti, e l’avanzata settimanale dei positivi nelle ultime due settimane rispetto alla media nazionale. Secondo tale lettura, la regione ha vissuto una crescita dei contagi tra il 40 e il 45%, come la Campania, e un’incidenza cumulativa bisettimanale di quasi 270 casi ogni 100mila abitanti, come Bolzano dove però i casi settimanali sono saliti del 20% circa. Analizzando il dato degli attualmente positivi (esclusi i clinicamente guariti), per valore assoluto, pari a 2.675, l’Umbria è ora tredicesima, davanti a Marche e Friuli.
LA MAPPA DEL CONTAGIO
La diffusione del virus resta elevata nella regione con un altro comune finora Covid-free, colpito: si tratta di Otricoli che ha conosciuto il primo caso. Se Nocera Umbra è tornata senza casi attivi, Ficulle ha visto il ritorno di un positivo. Contagi che continuano a salire vertiginosamente nel perugino: altri 46 a Perugia, +16 a Corciano. Nel capoluogo (come a Bastia) per la prima volta gli attualmente positivi scendono grazie al record di guariti: 48 degli 88 totali registrati in un solo giorno a livello regionale.

Impennata di casi anche a Spoleto (da 51 a 69 in tre giorni) e Castiglione del Lago (+8, 42 positivi) e Assisi (+5) dove il Comune ha mobilitato la Protezione civile per evitare assembramenti davanti alle scuole e alle fermate dei bus. Altri 5 casi a Umbertide (8 in due giorni), tre dei quali di altrettante famiglie già colpiti dal virus, e tre guariti.

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