Covid, 1.000 positivi ogni 100.000 abitanti: la Svizzera adesso spaventa anche l'Italia

Covid, 1.000 positivi ogni 100.000 abitanti: la Svizzera adesso spaventa anche l'Italia
di Valentina Arcovio
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 06:39

Più di mille casi ogni 100mila abitanti. In Svizzera l'emergenza Covid-19 di fatto mette in crisi i viaggi oltre confine, sia dei frontalieri che di coloro che sispostano per turismo o per altre necessità. L'aumento dei contagi, pur non influendo sulla libertà di circolazione per i lavoratori italiani in Ticino, che si calcola siano all'incirca 123mila, rende meno appetibili le «passeggiate» di molti italiani, che abitualmente raggiungono la Svizzera per fare il pieno all'auto o per fare scorta in farmacia.

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Secondo l'ultimo bollettino quotidiano dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), la Svizzera ha registrato 3.008 nuove infezioni da Covid-19 per un totale di 86.167 infetti. Dall'inizio dell'epidemia sono morte a causa del nuovo coronavirus 1.845 persone, 8 in più nell'ultimo bollettino quotidiano diffuso dalle autorità. L'incidenza dei contagi ha raggiunto precisamente 1003,9 casi ogni 100mila abitanti. I tamponi eseguiti sono stati 14.224, mentre i nuovi ricoveri sono 53, il che porta le ospedalizzazioni a 5500. Nello scorso fine settimana erano stati segnalati ben 8.737 contagi.
LA BLACK LIST
Ma rimane sempre piuttosto grave. Il tasso di positività stimato attualmente è del 21,1 per cento. Le persone in isolamento sono 7.407: altre 12.933 entrate in contatto con loro sono in quarantena, una situazione nel quale si trovano anche 11.942 persone rientrate in Svizzera da un paese considerato «a rischio». Sono nella «black list» svizzera, cioè son considerati «a rischio», tutti i paesi che superano il valore limite di 60 contagiati per 100mila abitanti nell'ultima settimana. Chi rientra in territorio elvetico da queste zone è obbligato infatti a restare in quarantena per 14 giorni. Tuttavia, attualmente i frontalieri italiani sono esentati da questa imposizione.

Questo perché il Consiglio Federale «tiene conto dell'intenso scambio economico, sociale e culturale esistente tra le regioni di confine».

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Peraltro, soltanto quattro regioni italiane restano incluse nella «black list» del Governo svizzero e sono Veneto, Liguria, Campania e Sardegna. I disagi per i nostri connazionali in Svizzera aumentano anche a causa della chiusura del Consolato di Lugano stabilito in seguito a un caso di positività fra i dipendenti. Gli italiani si trovano, dunque, in una situazione in cui gli uffici sono di fatti irraggiungibili e molte pratiche rimangono in sospeso.
La Svizzera ha poi previsto tutta una serie di misure restrittive con lo scopo di contenere l'epidemia. Nella seduta straordinaria che si è tenuta domenica scorsa, il Consiglio Federale Svizzero, preoccupato per l'impennata di nuovi casi, ha infatti stabilito nuovi provvedimenti per frenare la diffusione dei contagi. Innanzitutto ha reso le mascherine obbligatorie per chi ha più di 12 anni in tutti i luoghi chiusi e accessibili al pubblico. Oltre che sui mezzi di trasporto, ora vige l'uso anche nelle stazioni, alle fermate dei tram e dei bus, negli aeroporti, nei negozi, nei musei, nelle chiese, negli uffici, nei cinema e nei teatri, così come negli spogliatoi degli impianti sportivi.

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LE SANZIONI
In virtù della legge sulle epidemie, la violazione dell'obbligo della mascherina è punibile con una multa fino a 10mila franchi. E' stato previsto anche il divieto per gli assembramenti con più di 15 persone. Le manifestazioni private con più di 100 persone possono ora avere luogo soltanto in strutture accessibili al pubblico che dispongono di un piano di protezione, ad esempio ristoranti, alberghi, locali per eventi, ecc.. L'organizzatore della manifestazione privata deve inoltre elaborare e attuare un piano di protezione specifico. Al bar e nei ristoranti è permesso consumare ma unicamente da seduti.
Inoltre, si raccomanda il telelavoro. L'obiettivo principale di queste misure, decise da Confederazione e Cantoni per tutta la Svizzera, è quindi quello di proteggere al meglio la salute della popolazione ed evitare un sovraccarico del sistema sanitario nelle prossime settimane. Ma nessun lockdown. «Nonostante le limitazioni, la vita sociale ed economica deve poter continuare», chiarisce il Governo.
 

 

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