Concorsopoli, Marini: «Non ero
Alice nel paese delle meraviglie...»

Catiuscia Marini
di Enzo Beretta
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Martedì 30 Luglio 2019, 18:23 - Ultimo aggiornamento: 18:28
Catiuscia Marini, interrogata dai pm di Concorsopoli, ripete due volte di non essere «Alice nel paese delle meraviglie» mentre il tono della voce del procuratore Luigi De Ficchy diventa man mano più austero. Il pomeriggio del 15 maggio, neanche un mese dopo le clamorose dimissioni da Palazzo Donini, De Ficchy esclama quasi sconsolato: «Presidente, lei non si è accorta mai di niente, di questo mondo che c’era, di queste irregolarità nelle selezioni, di queste irregolarità negli appalti…». E ancora, scorrendo le pagine del verbale: «Non è che non se n’è accorta solo lei, non si sono accorti gli organi tecnici, non si è accorto nessuno che facesse un filtro, nessuno che vedesse gli appalti, che controllasse i bilanci (…). Un pozzo senza fondo di illegalità di cui nessuno si è accorto». Nella premessa la Marini, assistita nel confronto dal suo avvocato Nicola Pepe, riservandosi di rispondere in un’altra occasione alle contestazioni mosse dalla Procura, prende la parola e scandisce: «Escludo categoricamente di aver mai ricevuto direttamente e personalmente le tracce, compreso il concorso che mi viene contestato, e di averle trasmesse a una possibile candidata». L’indagata confessa di voler «capire il contesto» della propria segreteria: «E’ un tema che intendo approfo… forse è proprio il punto più…».

Dalla governance di Umbria Salute alle presunte aspettative dell’ex Rettore Franco Moriconi - «Mi disse 'Guarda noi saremmo diciamo interessati a che la nomina fosse quella del dottor Duca'» - si arriva a parlare dell’imprenditore Brando Fanelli e delle agenzie interinali che assumono personale per Umbria Salute («Non credo possa aggirare il divieto di assunzione del personale»).

La seconda parte dell’interrogatorio si incentra sugli appalti e la Marini ammette di non essersi accorta di «irregolarità nelle gare e nelle selezioni»: «Non è che non mi sono accorta perché ero Alice nel paese delle meraviglie, nelle irregolarità bisogna avere delle cose puntuali». De Ficchy ribatte: «Cioè, per voi è tutto normale? Noi abbiamo trovato una situazione veramente particolare, anche dal punto di vista etico». «Sono sorpresa anche io», ammette lei. I magistrati inquirenti mettono in luce alcuni «rapporti stretti tra alcune ditte, il direttore amministrativo (Maurizio Valorosi, ndr) e l’assessore alla Sanità (Luca Barberini, ndr)». Non si risparmia il pm Mario Formisano: «E’ mai possibile che nessuno le abbia detto 'Guardi, attenzione che lì ci sono alcune persone che sono in proroga, alcune ditte che proseguono da anni, alcune ditte che hanno questo rapporto…'». Risposta: «Sulla parte gestionale non ho mai avuto segnalazioni né dal mio assessore né dalla struttura tecnica. Io non li ho mai ricevuti, questo non significa fossi Alice nel paese delle meraviglie».
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