Caporalato e minacce con la pistola agli operai, arrestato imprenditore

Caporalato e minacce con la pistola agli operai, arrestato imprenditore
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Venerdì 3 Luglio 2020, 14:25
GUALDO CATTANEO -  I carabinieri della Stazione di Gualdo Cattaneo  e il Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno arrestato (è agli arresti domiciliari)  un allevatore di ovini di 38 anni, ritenuto responsabile del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Il provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Spoleto, è scaturito da attività investigativa avviata dai Carabinieri a partire dal mese di gennaio 2020, a seguito di denuncia-querela presentata da un lavoratore extracomunitario, con regolare permesso di soggiorno, che aveva lavorato “in nero” alle dipendenze dell’imprenditore italiano come addetto al bestiame, con orari di lavoro di 10-12 ore giornaliere e una retribuzione mensile di circa 800 euro, in assenza di qualsiasi presidio di sicurezza o misura di tutela in materia di lavoro, senza alcuna formazione specifica e sorveglianza sanitaria prevista dalla legge.
Le indagini effettuate hanno consentito di verificare che realmente l’uomo era stato impiegato ogni giorno, dalle sei del mattino alle sei della sera, senza fruire di alcun periodo di riposo; a tale denuncia hanno successivamente fatto seguito analoghe iniziative intraprese da altri cittadini extracomunitari, ugualmente regolari sul territorio nazionale, che avevano lavorato alla dipendenze dello stesso imprenditore, con le medesime modalità rappresentate dal primo denunciate.
Le condizioni di sfruttamento ed assoggettamento erano anche aggravate da minacce e aggressioni fisiche nei confronti di quei lavoratori che avevano tentato di ribellarsi, in almeno un caso con l’uso di una pistola rinvenuta a seguito di perquisizione domiciliare e rivelatasi essere una scacciacani priva del tappo rosso.
I carabinieri della Stazione di Gualdo Cattaneo e del Nil di Perugia hanno anche accertato che i lavoratori erano stati costretti a subire le condizioni imposte dall’allevatore, poiché privi di altre fonti di reddito e nelle necessità di dover provvedere al sostentamento proprio e dei rispettivi familiari, sia in Italia che nei paesi di origine.
Inoltre, in almeno un caso, è stata accertata anche l’esposizione di uno dei lavoratori a grave pericolo per la propria incolumità, data l’assenza di requisiti di sicurezza nell’alloggio messo a sua disposizione dall’imprenditore, a fronte di un canone d’affitto di 200 euro detratto direttamente dalla retribuzione mensile.
Nel corso dell’attività, i carabinieri del Nil hanno contestato specifiche violazioni in materia di sicurezza sul lavoro per 9.000 euro di ammenda, violazioni amministrative per l’irregolare occupazione al lavoro di dipendenti, pari a 85.000 euro recuperando contributi previdenziali Inps per  a 2.000 euo.
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