Caos green pass: anche se arriva non è ancora valido

Caos green pass: anche se arriva non è ancora valido
di Egle Priolo
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Lunedì 30 Agosto 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 11:59

PERUGIA - «Siamo stati cacciati via dal cinema, nonostante fossimo tutti in possesso del green pass e nonostante avessimo già pagato i biglietti. Le pare normale?». Di normale, da oltre un anno e mezzo, in effetti è rimasto molto poco. Soprattutto se le regole non sono ben chiare e di facile reperimento. È quanto emerge dalla disavventura di una famiglia che sabato sera si è presentata alla cassa di una nota catena di cinema in città.

Madre, padre e figlia: i genitori con la vaccinazione completata e la piccola di casa con la certificazione della prima dose effettuata. E proprio la sua posizione ha costretto la famiglia, dopo una dura litigata, a tornare tutti a casa. Con la gioia di poter tornare finalmente in una sala cinematografica durata giusto “Come un gatto in tangenziale”, il film che avevano pagato per vedere. Il padre, un professionista stimato, aveva infatti ordinato e pagato i tre biglietti tramite il portale del cinema: ventisette euro per una serata in famiglia. «Ma una volta arrivati all'ingresso – racconta – ci hanno chiesto il green pass. Nessun problema per me e mia moglie, ma quando hanno controllato la certificazione di nostra figlia ci hanno fatto problemi. Anche in maniera molto poco cortese». «Il problema? Ha fatto la vaccinazione tredici giorni fa – spiega il papà – e il dipendente ha ribadito la necessità che ne fossero passati quindici per poterle permettere l'accesso. In un cinema, dispiace dirlo, praticamente vuoto».
La disavventura della famiglia, purtroppo, nasce proprio da questa «mancanza di certezza». Dovuta alla confusione per il green pass arrivato al dodicesimo giorno dalla vaccinazione. «Se io ho un documento valido in mano, inviato dal ministero, ho il diritto di poterlo utilizzare – ragiona il professionista -. Ma non c'è stato modo di far intendere le nostre motivazioni, anche giuridicamente valide, al personale del cinema. Ci rivolgeremo a un avvocato e non certo per i 27 euro, ma non è corretto essere stati trattati così. Perché posso dimostrare che sulla certificazione c'è scritto chiaramente come sia “valida fino alla prossima dose”, senza alcun accenno all'inizio della validità. Se ho in mano un documento corretto, lo posso usare. Quindi, chi sbaglia? Il cinema o il ministero?».
Una domanda, in effetti, per cui non è stato semplice cercare la risposta giusta.

Perché sul sito del governo, tra le Faq sul green pass, come tra gli allegati al decreto che lo ha reso obbligatorio a inizio mese per accedere in certe strutture, si ribadisce solo la sua validità al quindicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose. Nessun accenno alla possibilità che possa essere inviato prima per essere valido dopo. Un particolare, in realtà, trovato dopo una ricerca mirata, motivata e chirurgica sul sito ufficiale della certificazione verde europea Covid 19 (www.dgc.gov.it) in cui si spiega – ma si deve proprio aver la voglia di cercare il cavillo – come la certificazione «per vaccinazione (prima dose) viene generata automaticamente dalla Piattaforma nazionale-DGC dopo 12 giorni dalla somministrazione ed è valida dal 15° giorno dal vaccino fino alla data della seconda dose». Una spiegazione molto chiara, ma effettivamente difficile da rintracciare se qualcuno non sapesse cosa deve andare a cercare. E soprattutto se è convinto in buona fede di avere, letteralmente, le carte in regola. «Dal 6 agosto – conferma il professionista – ovunque si legge che il green pass si ottiene quindici giorni dopo la vaccinazione, ma nel momento in cui mia figlia lo ha avuto in mano (ripeto, inviato direttamente dal ministero), abbiamo creduto di possedere un documento valido. E invece per tre giorni è ancora un ghirigoro senza senso e alcun valore».

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