Caos badanti in corsia: la Regione caccia l'Unmil

Caos badanti in corsia: la Regione caccia l'Unmil
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 16:19
TERNI La Regione dell'Umbria mette alla porta l'Unmil. «Cancellazione dal registro regionale delle associazioni di promozione sociale dell'associazione Unione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, sezione di Terni». È quanto ha stabilito Palazzo Donini dopo una dettagliata verifica fatta sull'Unmil, rappresentata a Terni da Gianfranco Colasanti. Un'istruttoria, fatta dalla Direzione regionale salute e welfare, che risale al 2005, anno di iscrizione dell'Unmil di Terni al registro regionale. Una ricostruzione di passaggi che ha spinto la Regione a cancellare dal registro regionale l'Unmil, una delle associazioni più attive all'ospedale di Terni. L'ultimo incarico affidato dalla direzione generale del Santa Maria a Colasanti riguarda l'accoglienza e la sicurezza nei reparti, come ha avuto modo di spiegare recentemente lo stesso Colasanti in occasione dell'inchiesta che Il Messaggero sta portando avanti sulla gestione delle badanti nei corridoi dell'ospedale per l'assistenza notturna ai pazienti. Colasanti è stato tirato in ballo come la persona che, alcune notti fa, ha allontanato una donna che stava facendo assistenza a una signora malata in un reparto del Santa Maria. «Mi hanno cacciato via perché sono stata accusata di rubare pazienti, in realtà ero lì perché sono un'amica di famiglia» è stata l'accusa mossa a Colasanti. «Abbiamo semplicemente chiesto copia delle autorizzazioni e cartellino delle eventuali cooperative», si è difeso il presidente dell'Unmil.
A questo punto, la decisione della Regione arriva come un fulmine a ciel sereno. Nella determina che stabilisce la cancellazione dell'Unmil si spiga che non c'è stato modo di risalire all'individuazione dell'associazione. La Regione ha fatto anche in modo di stabilire un contatto formale con l'Unmil di Terni, con l'intento di acquisire elementi per chiarire la situazione. Ma non c'è stato verso di stabilire una comunicazione, come si legge nella determina: «Le due raccomandate spedite sono tornate indietro per compiuta giacenza e per destinatario irreperibile». La verifica è scattata quando la Regione si è resa conto che l'Unmil non risultava essere iscritta al registro nazionale delle associazioni di promozione sociale, pubblicato dal ministero. «L'iscrizione al registro regionale - si legge nel documento - viene effettuata se l'associazione nazionale, a cui la sezione locale fa riferimento, è iscritta al registro nazionale». Nonostante il sollecito inviato dalla Regione per mettersi in regola, dall'Unmil non è arrivata alcuna spiegazione. Inevitabile la decisione di cancellazione con effetto immediato.
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