Rivoluzione Grifo: via Goretti, c'è Comotto. Caserta per la panchina

Pizzimenti e Goretti lasciano il Perugia
di Antonello Ferroni
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Agosto 2020, 09:20
PERUGIA - Persa la strada maestra, non c’era altra soluzione. Si separano dopo otto anni con molti più alti che bassi, ma anche dopo una retrocessione devastante, le strade del Perugia di Massimiliano Santopadre e del direttore dell’area tecnica Roberto Goretti. Fino all’ultimo ci hanno creduto in pochi, anche perché il connubio sembrava inscindibile, saldo anche nelle tempeste. Eppure alla fine tanto ha potuto una delle annate più negative della storia biancorossa. Nel corso della quale Santopadre e Goretti sono venuti spesso anche a scontrarsi. Lunedì pomeriggio il primo incontro in cui entrambi hanno messo sul tavolo i presupposti per una eventuale ripartenza insieme. Il presidente pare fosse disponibile a ripartire con Goretti, il quale invece ha messo paletti: meno invasività da parte del capo, non tanto nell’area tecnica quanto in tutti i settori del club; la conferma di Massimo Oddo; la scelta di alcune nuove figure a livello dirigenziale. E se su quest’ultimo punto pare che Goretti sia riuscito a sfondare, gli altri punti in discussione hanno portato alla separazione. In ottimi rapporti, s’intende.
Non vanno dimenticati infatti i campionati ‘a vincere’ con budget inferiori alla concorrenza, i tanti giocatori valorizzati e le plusvalenze che hanno tenuto a galla il Perugia a livello economico. Fino alla stagione in cui, come Icaro, il Perugia di Santopadre e Goretti si è bruciato le ali per cercare di volare troppo alto. Una cosa è certa, e già lo dimostrò da giocatore: Roberto Goretti ama troppo il Perugia. E se oggi ha deciso di lasciare è proprio per amore, perché ritiene che sia questo il bene del club. Insieme alla sua sarebbe probabile anche l’interruzione del rapporto con Marcello Pizzimenti, prezioso collaboratore in tutti questi anni. Questa mattina dovrebbe essere l’incontro per la risoluzione contrattuale, in ballo ci sono ancora due anni di contratto per entrambi.
Chi li sostituirà? Il casting da parte del presidente, che cerca l’uomo giusto per il riscatto, è in atto. Intanto, giungono conferme su tutta la linea sul nome anticipato per la panchina: quello del giovane tecnico Fabio Caserta, che ha portato la Juve Stabia in serie B e che dopo la retrocessione ha interrotto il rapporto con le Vespe. Il Perugia ripartirà con ogni probabilità da lui. E per associazione di idee (ma non solo) occhio al giovane direttore sportivo Ciro Polito (stesso percorso) e all’ex Taranto Luca Nember. Perché pare proprio che Massimiliano Santopadre stia mettendo in atto una importante rivisitazione dei quadri dirigenziali in molti ambiti del club. Si profila all’orizzonte, ad esempio, il ritorno di un’ex grifone importante come Gianluca Comotto. Tutto nascerebbe da una cena risalente a due settimane fa, prima della retrocessione, in un ristorante di Pian di Massiano, presenti Santopadre e Goretti. Comotto, oggi collaboratore nel settore giovanile della Fiorentina, potrebbe tornare per ricoprire la carica di Direttore Generale. Mentre sarebbe in atto un importante trattativa per un ingresso nell’ambito dell’area comunicazione del club. L’interlocutore sarebbe la ‘Deva Connection’ del trentaquattrenne, brillante imprenditore romano Valerio Stavolo, Ceo e autentico guru che ha creato un piccolo impero nell’ambito del marketing e della comunicazione. Il suo ruolo? Non certo quello di socio, da quell’orecchio Santopadre non ci ha mai sentito. Ma oltre a un rapporto migliore con la città, le istituzioni, i tifosi, di giovani facoltosi e brillanti il Perugia può davvero aver bisogno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA