Sui bus controllori e vigilantes. «Anche 40 evasori al giorno»

Studenti in attesa dai bus a Fontivegge in una foto d'archivio
di Luca Benedetti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Ottobre 2022, 08:42

C’è una vertenza gigante sul fronte del trasporto pubblico locale, ma non solo. Perché dai bus spunta una doppia foto dell’Umbria. Quella della crescita degli utenti dei bus e quella che fa scoprire anche 40 evasori al giorno per ogni controllo. Le due fotografie arrivato da Filt-Cgil e Faisa-Cisal a margine dell’annuncio dello sciopero di sabato che fermerà per 24 ore (fasce di garanzia a parte) il trasporto pubblico locale per il braccio di ferro con la Regione sui quattro lotti della nuova gara.
«Che il servizio dei bus stia riscuotendo un successo che va di pari passo con la necessità delle famiglie di gestire gli aumenti dei carburanti-spiega Christian Di Girolamo, segretario regionale della Faisa-Cisal- lo dice il numero di mezzi che Bus Italia mette in strada ogni giorno. Soprattutto per lo scolastico ci sono tante corse bis perché gli autobus sono sovraffollati». «Ma- aggiunge Andrea Tamburini della Filt Cgil- a Terni c’è anche una linea che prendono i lavoratori che fa un bis serale».
L’altra faccia della medaglia sono i controlli contro l’evasione, cioè chi sale a bordo senza pagare il biglietto. Controlli che stanno portando risultati. «Ci sono verificatori-racconta ancora Tamburini- che fanno anche 40 multe al giorno. Fino a dicembre con i verificatori salgono a bordo i vigilantes anche per gestire al meglio la sicurezza sui mezzi. Il piano sta dando frutti importanti anche perché sotto Covid fare controlli era impossibile. In genere le linee dove più si sente il fenomeno sono quelle serali e quelle di cui usufruiscono gli studenti. Le zone più critiche? Perugia, Terni, Foligno e Spoleto». «Ma abbiamo una situazione particolare- aggiunge Di Girolamo- dell’utenza che parte dall’Altotevere e va ad Arezzo con la autolinee toscane». Cioè pagano più di là che di qua. E l’idea del doppio biglietto fa subito venire in mente i quattro lotti di gara contro cui Faisa-Cisal e Filt-Cgil si battono con tanto di strappo con Cisl e Uil.
Il convitato di pietra della sfida che si chiama sciopero è l’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche. I sindacati ne annunciano la diffida mandata per mano dell’avvocato Valeria Passeri: «Ci ha dato degli illegali». Quelli che Melasecche chiama risparmi, 13 milioni, i sindacati gli chiamano tagli con rischi di ricadute occupazionali e privatizzazione del servizio. Con una botta durissima alla Regione sulla vicenda dei bus in acquisto. «Nell’ultima riunione con l’advisor a cui palazzo Donini ha affidato la realizzazione del nuovo piano di riorganizzazione - hanno detto i sindacati - è venuta fuori una notizia che ci sembra necessario approfondire: la Regione infatti ha annunciato che acquisterà con risorse pubbliche, circa 150 milioni di euro, 300 nuovi pullman, da dare poi in gestione ai soggetti che vinceranno la gara. Quindi, si fa un investimento con soldi pubblici per apparecchiare il tavolo ai privati? Anche su questo sarebbe il caso che la Regione faccia chiarezza».
L’occasione è servita a Ciro Zeno (segretario regionale Filt- Cgil) di andare oltre e bocciare la scelte della stazione ferroviaria della Media Etruria: «Così si portano i soldi in Toscana, ma chi vuole andare a prendere lì l’alta velocità deve prendere tre mezzi, bus compreso.

Se da una parte da bene l’idea della bretella tra Borghetto e Castiglione del Lago, non si capisce perché l’Atv non si faccia a Ponticelli di Città delle Pieve dove linea veloce e storica viaggiano vicinissime: si farebbe un favore agli umbri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA