Addio paciarellu,
Terni piange Franceschino Valli

Franceschino Valli
di Lucilla Piccioni
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Maggio 2020, 17:56

Ce ne sono volute due di repliche nello stesso giorno, e non sono nemmeno bastate, per tentare di esaurire le prenotazioni. E cosi in tanti hanno dovuto rinunciare a farsi quattro risate alla replica numero 1000 de Lu paciarellu de Boccaporcu, interpretato da Francesco Valli, Franceschino per tutti i ternani. Era il 2016 e con quello spettacolo organizzato al teatro Secci, Franceschino ha lasciato le scene dopo più di cinquanta anni di onorato servizio.
Ieri mattina Franceschino Valli, uno dei ternani più amati dai suoi concittadini, è morto all'età di 93 anni, era nato a Terni nel 1927. La sua carica di simpatia, di umanità non lo ha mai abbandonato.
«Mi telefonava tre volte al giorno per sapere come sto, l'ultima chiamata è arrivata proprio il giorno prima che morisse, cercava di sollevarmi di farmi sorridere, con il suo modo inconfondibile ricordava le nostre tante avventure, ed era impossibile non sentirsi più sereni dopo averlo sentito raccontare dei nostri viaggi per partecipare ai concorsi con i pulmini presi a noleggio, dei nostri spettacoli doppi perché uno era dietro al palcoscenico, ed un altro davanti al pubblico», ricorda commosso Silvano Locci, presidente onorario della Nuova compagnia città di Terni, che con Valli ha lavorato per cinquanta anni. Franceschino era la ternanità fatta persona, l'amore per il dialetto, i detti popolari, il Cantamaggio, la saggezza di certi proverbi e di certi comportamenti tipici della gente della conca.
«Terni era così presente nel suo cuore che quanto il conduttore televisivo Silvio Noto lo invitò ad una trasmissione la prima cosa che Valli chiese fu: si vedrebbe a Terni questa trasmissione?». ricorda Graziano Faina vice presidente della Nuova Compagnia Teatro Città di Terni. Terni, il suo dialetto, le sue vive, la sua gente. «Quando Valli lavorava all'anagrafe del comune di Terni la sua postazione era riconoscibilissima anche da lontano perché intorno a lui c'erano sempre almeno una decina di persone. Aveva la capacità magica di trasformare tutto ciò che lo circondava, capace di trovare divertente anche la più noiosa delle situazioni. Quando appariva Franceschino tutto cambiava e prendeva vita nuova, non solo sul palcoscenico», ricorda Omero Ferranti storico presidente dell'Ente Cantamaggio.
Vengono in mente le battute estemporanee che obbligavano a ridere anche chi era l'oggetto della situazione comica. «C'era sempre tanto rispetto e amore per la sua Terni in tutto quello che diceva Franceschino». Tiene a sottolineare Ferranti. Di spettacoli per il Cantamaggio, la festa dei ternani, Valli ne ha messi in piedi decine e decine ed ogni volta era tutto esaurito. Per quaranta anni ha collaborato con Renato Brogelli che era il commediografo della compagnia teatrale Città di Terni, era stato in mezzo a tutto ciò che odorava di teatro a cominciare dal 1957 quando, a Terni, si formò la Brigata del Teatro Sperimentale, era stato poi attore del Piccolo Teatro Città di Terni, de li Bardasci ternani, della Compagnia del Teatro Sperimentale.
I funerali di Franceschino Valli ci saranno oggi alle 14.45 nella chiesa di Sant'Antonio di Padova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA