Riapertura dell'Ast, il sindaco
chiede l'intervento dell'Usl:
«Verificare rispetto norme di sicurezza»
I sindacati: «Per due ore senza mascherine»

Riapertura dell'Ast, il sindaco chiede l'intervento dell'Usl: «Verificare rispetto norme di sicurezza» I sindacati: «Per due ore senza mascherine»
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Lunedì 6 Aprile 2020, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 18:02
TERNI «In una fase così drammatica per il nostro Paese e dunque anche per la nostra città non sono ammissibili equivoci e scaricabarile, in un verso e nell'altro». Lo dichiara il sindaco Leonardo Latini, intervenendo di nuovo sulla situazione della riapertura di Acciai Speciali Terni. «Sono il sindaco di questa città e tutti i giorni sono qui a prendermi le mie responsabilità, ben consapevole del mio ruolo e delle prerogative istituzionali che al sindaco competono». «Leggo che giustamente mi si chiama in causa da più parti, a livello sindacale e politico, sulla vicenda della riapertura di Ast. Occorre perciò fare chiarezza». «Sulla questione, mi sono già espresso nella giornata di ieri e in precedenza quando l'azienda sospese le attività».
«Le competenze sulle decisioni da prendere sono chiaramente indicate dalla normativa vigente e in particolare dal Dpcm del 22 marzo. Non serve ulteriore precisazione e commento giuridico per capire che la ripresa dell’attività è avvenuta in forza di norme nazionali e che un'eventuale sospensione delle attività di Ast, dopo il decreto del presidente Conte, compete solo ed esclusivamente al Prefetto, quale locale rappresentante del Governo, all’esito della verifica della sussistenza o meno dei presupposti stabiliti».
«A ciò si aggiunga che ai sensi dell’art. 3, comma 2 del d.l. 25 marzo 2020, n. 19, i sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali."noltre, come è noto a tutti coloro che hanno a che fare con la gestione degli enti locali, il sindaco può emanare ordinanze sulla salute pubblica solo ed unicamente sulla base di atti o comunicazioni delle Asl. Ed è per questo che, dopo le interlocuzioni dei giorni scorsi, per quanto di mia competenza, ho chiesto alla Asl di verificare il rispetto delle misure poste in atto dalla azienda per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, così come già in passato richiesto dalla Governatrice Tesei, e di relazionarmi sull’esito dei controlli». Continue in questi giorni sono in ogni modo le mie interlocuzioni con la Regione, gli assessori competenti e con il Prefetto sulla vicenda; di ora in ora seguo costantemente quello che sta accadendo in azienda. Questo è il contesto nel quale ci muoviamo e che ho reputato opportuno condividere.Invito tutti - conclude il sindaco Leonardo Latini - alla massima concordia possibile, consapevole della fase difficilissima che stiamo attraversando e del fatto che la tutela delle persone e della loro salute debba sempre essere posta  in primo piano».
Cominciata infatti  stamani la riattivazione degli impianti di Acciai speciali Terni, dopo il nulla osta  concesso dal prefetto Emilio Dario Sensi alla ripresa parziale e graduale dell'attività produttiva dello stabilimento.  A tornare in fabbrica, fino alle sei di sabato, i lavoratori  della linea Cb3 dell'area a caldo, del reparto Laminazione a caldo e dei reparti Pix 1 e Pix 2, nell'area a freddo, del  Centro di finitura, del Tubificio e della Società delle fucine,  per un totale di circa un migliaio di dipendenti su 2 mila 331.  Per gli altri lavoratori è previsto il ricorso alla cassaintegrazione.  In mattinata si è svolto un sopralluogo di Rsu e Rls nel  sito, al termine del quale sono state segnalate all'azienda  alcune problematiche. Secondo i delegati di fabbrica, infatti,ad inizio turno i dipendenti erano sprovvisti di mascherine, consegnate dopo circa due ore. Non sarebbe stata poi compiuta la  formazione necessaria propedeutica all'uso e alla gestione delle mascherine stesse.Inoltre, secondo i delegati di fabbrica, sarebbero state riscontrate difficoltà all'ingresso di  alcune portinerie nella misurazione della temperatura, oltre all'assembramento nella consegna dei cestini pranzo.  Le Rsu hanno anche segnalato «un eccesso di personale nei reparti ed una mancata organizzazione atta a contenere il  contagio».  Alcuni lavoratori non sarebbero stati infine avvisati del possibile rientro al lavoro.
L'AST: TUTTO REGOLARE
«Questa mattina alle sei sono iniziate - scrivono dall'ast - le attività di rimessa in moto dello stabilimento ed entro mercoledì tutti i reparti torneranno nelle condizioni di produzione standard, anche se programmati all’incirca per il 50% della loro capacità. I lavoratori sono stati forniti di tutti i dispositivi di protezione individuale specifici e di ogni altra misura utile a prevenire il contagio. Le modalità di utilizzo delle mascherine sono state oggetto di una formazione specifica avvenuta il 16 marzo, che ha coinvolto tutto il personale. Allo scopo di garantire il massimo di trasparenza e condivisione, è stato costituito un “comitato per l’applicazione e la verifica delle regole” di contrasto al corona virus, composto da tecnici e manager di AST e dai rappresentanti dei lavoratori.          
Inoltre è presente una task force aziendale, disponibile 24 ore su 24, in caso di necessità di chiarimenti o istruzioni da parte dei lavoratori. Il primo obiettivo di Acciai Speciali Terni resta la tutela della salute dei nostri lavoratori e non esiteremo a fermare di nuovo la produzione se venissero meno le norme di sicurezza».









 
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