Narni, arriva l'Amministratore Delegato
e riapre gli uffici della ex Sgl Carbon

Narni, arriva l'Amministratore Delegato e riapre gli uffici della ex Sgl Carbon
di Marcello Guerrieri
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Martedì 16 Gennaio 2018, 12:07
NARNI Gli uffici sono stati riaperti e l’amministratore delegato Luca Stinchelli si è insediato nella sua scrivania. E’ stata questa la prima buona notizia nei riguardi della fabbrica narnese. La seconda è che la bonifica del reparto di Narni Due” della ex Sgl Carbon di Narni è ufficialmente terminata: la ditta, che per conto della società tedesca, ha “rimesso in sesto” quell’area dove insiste il grande capannone, ha comunicato che è possibile avviare la Conferenza dei servizi, che stabilirà l’avvenuta conclusione dell’operazione, con il terreno che è esente da qualsiasi inquinamento. Adesso la Sgl Carbon chiederà lo “scorporo di avvenuta bonifica”, dividendo il futuro delle due aree su cui poggia lo stabilimento quella ad es e l’altra ad ovest, divise dal fiume Nera. Lo scorporo è necessario per poi siglare insieme con la Gosource Italia, il definitivo atto di cessione della fabbrica. La stessa GoSource Italia ha grande interesse a rimettere avanti i grandi forni per produrre elettrodi, a causa del momento favorevolissimo degli elettrodi, dei quali si denota una mancanza a livello italiano e mondiale, che potrebbe dare una tranquillità economica all’intera operazione di acquisto da parte dei cinesi sin dal primo giorno. D’altra parte la Gosource è nel mercato degli elettrodi ha il polso della situazione in maniera chiara. Discorso leggermente diverso per la grande area di Narni Uno dove la bonifica terminerà, grosso modo, tra tre mesi ma poi in quell’area vi saranno almeno due – tre anni di “osservazione” in quanto da più tempo ha ospitato una fabbrica. L’osservazione però non impedirà di poter lavorare e di mettere in atto tutte quelle iniziative che si pensavano da tempo, come la ristrutturazione dei capannoni, che hanno i tetti in amianto e le strutture ammalorate in modo quasi irreversibile. Insomma, difficile che vi possano entrare nuove imprese come si era pensato in un primo momento, cosa che aveva fatto pensare ad una zona industriale per “raccogliere” quelle attività che hanno una necessità di avere maggiore spazio a disposizione. Così l’intero onere della reindustrializzazione toccherà alla GoSource Italia, che vi ha previsto anche degli investimenti che si attestano sull’alta tecnologia come, si dice, anche di produzione di elettrodi di “seconda generazione”. Ma per quell’area tutto è prematuro anche se v’è il dato di fatto che la GoSource Italia l’ha fortemente voluta per avere più spazio per una diversificazione produttiva importante. Non sembra interessata invece alla realizzazione di una centralina da cinquanta Mw, come la precedente proprietà aveva ipotizzato, centralina che sarebbe andata a soccorrere la GoSource Italia che è considerata “energivora”, con una bolletta della corrente altissima. Proseguono i contatti dell’amministratore delegato Luca Stinchelli, per definire la “squadra” tecnica che l’accompagnerà in questa esaltante avventura, squadra che ha avuto inizialmente qualche intoppo brillantemente superato dall’Ad di  GoSource Italia.
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