«Ammazziamo il figlio dello sbirro»
in sette pestano diciannovenne in centro
allarme movida violenta

«Ammazziamo il figlio dello sbirro» in sette pestano diciannovenne in centro allarme movida violenta
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 14:57

TERNI L'accerchiano in sette, trascinandolo di peso sotto la Passeggiata, lontano da sguardi indiscreti. Lo atterrano e poi lo picchiano selvaggiamente con calci e pugni coprendogli il volto con la sua felpa perché non veda chi lo colpisce. Uno dei suoi aggressori, tutti extracomunitari, ripete t'ammazzo figlio dello sbirro perché sa che nella sua famiglia ci sono persone che lavorano nelle forze dell'ordine. Lui, 19 anni, ternano, un fisico atletico che l'ha salvato da conseguenze ben più tragiche, rimasto in canottiera e senza telefonino, riesce a scappare e a raggiungere la sua abitazione. «Quando è entrato ci siamo subito resi conto della gravità delle lesioni riportate - racconta la mamma comprensibilmente sconvolta. Il viso era completamente gonfio, gli occhi tumefatti, il corpo pieno di lividi, accusava dolori allo stomaco e alle gambe. Per fortuna mio figlio ha un tono addominale forte e un fisico atletico e allenato, altrimenti gli avrebbero sfondato la cassa toracica».
Il 19enne viene portato al pronto soccorso dell'ospedale, dove è ancora ricoverato. Le botte che gli hanno dato hanno fatto sballare i valori epatici e i sanitari decidono di trattenerlo per ulteriori accertamenti. Il tutto è l'esito di quello che accade sabato sera prima di mezzanotte e che inizia in piazza dell'Olmo, quando il giovane ternano, in compagnia di amici, viene avvicinato da uno straniero. Che rifila uno schiaffo ad un ragazza che è nel gruppo e il labbro di lei inizia a sanguinare. Lo straniero strattona il 19enne accusandolo di avergli rubato la ex fidanzata ma lui, pronto al dialogo, pensa che sia il caso di farlo ragionare e di chiarire la questione. Ma non fa in tempo perché spuntano gli altri sei che lo accerchiano e lo trascinano sotto la Passeggiata, dove va in scena la violenza. Scatenata da quei soliti futili motivi alla base di diversi pestaggi nelle vie della movida. La vittima, costretta al ricovero in ospedale, non viene lasciata in pace neppure nelle ore seguenti l'aggressione. Sullo smartphone che un amico ha recuperato in terra nel luogo in cui è stato picchiato senza pietà qualcuno ha iniziato a scrivergli messaggi minatori. E gli annuncia che se denuncerà i suoi aggressori si scatenerà una guerra e lo andranno a cercare.
«Ora abbiamo paura - dice la mamma - quando uscirà saremo costretti ad accompagnarlo ovunque. Come genitori siamo addolorati del fatto accaduto ma soprattutto preoccupati. Le azioni violente che stanno succedendo da un po' di tempo a questa parte in città derivano sicuramente da un depauperamento culturale e sociale talmente elevato che se non mettiamo un freno la degenerazione è dietro l'angolo. Questa volta ci ha rimesso nostro figlio ma quanti altri fatti dello stesso genere dovranno accadere prima di fermare definitivamente questi elementi che fanno della violenza la loro arma principale d'espressione?«In attesa di presentare la denuncia che farà partire le indagini la donna sta preparando un esposto alle autorità: «Mi sento in dovere - dice - di fare in modo che certe cose non capitino ad altre famiglie. Bisogna intervenire prima che sia troppo tardi».
Un mese nero, tra risse e aggressioni.

Il pestaggio del 19enne ternano ad opera del branco ha chiuso un mese di violenza nel cuore del centro.

Arriva mentre la squadra mobile è al lavoro per far luce sulle due violente aggressioni più recenti andate in scena in centro. L’ultima risale al 9 ottobre, quando un 16enne viene inseguito lungo via della Rinascita e una volta raggiunto riempito di botte da otto coetanei. Che lo lasciano in terra in piazza Dalmazia e spariscono nel nulla prima dell’arrivo delle forze di polizia. Il ragazzino, soccorso dai sanitari del 118 e trasportato in ospedale, ha riportato ferite e contusioni provocate da calci e pugni. A dare l’allarme sono stati diversi cittadini che hanno assistito all’inseguimento e al violento pestaggio del minore, che si è verificato in un orario in cui il centro era particolarmente affollato. Sul posto in pochi minuti sono giunti gli uomini della volante e i carabinieri, impegnati in forze come ogni fine settimana nei servizi di controllo del territorio disposti dal questore, Bruno Failla. Finalizzati a verificare il rispetto delle norme anticovid e a garantire una sicura e corretta fruizione degli spazi destinati alla movida. Le indagini della Mobile vanno avanti a ritmo serrato. Così come quelle per far luce sul pestaggio di un 29enne ternano aggredito da tre ragazzi e finito in ospedale. La lite, andata in scena il 25 settembre, era iniziata poco prima di mezzanotte tra due gruppi di ragazzi. Sei persone che non hanno esitato a terrorizzare i frequentatori della movida. E a far volare in aria le sedie di un bar. Da lì il breve inseguimento fino a piazza della Repubblica, con alcuni dei contendenti che si sono dileguati. Durante la fuga il 29enne ternano, riempito di calci e pugni da tre ragazzi, ha tentato di rifugiarsi nel bagno di un bar. Dal quale è uscito col volto sanguinante. Per lui la frattura del setto nasale e varie lesioni al volto.

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