Alex ucciso, la scoperta dei Ris: distrutti dopo l'omicidio i cellulari della madre

Norbert e Alex Juhasz
di Egle Priolo
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Martedì 21 Dicembre 2021, 08:00

PERUGIA - Distrutti. Entrambi. I due telefoni sequestrati a Katalina Erzsebet Bradacs, la mamma accusata di aver ucciso a coltellate il figlio Alex Juhasz di neanche tre anni il primo ottobre a Po' Bandino, sono stati danneggiati in modo «irreperabile», tanto da rendere impossibile la perizia in programma ieri nei laboratori del Reparto Tecnologie informatiche dei carabinieri di Roma.

In particolare, uno è stato aperto e distrutto internamente con un oggetto appuntito, il secondo invece è stato buttato in acqua che ne ha ossidato tutta la parte metallica. Ma per fortuna ai carabinieri è stato possibile estrarre il chip di memoria tanto da ripristinarlo su un hard disk esterno: i risultati dell'analisi del materiale scaricato dal cellulare saranno disponibili tra qualche settimana.
La donna, arrestata con l'accusa di omicidio volontario aggravato, è sempre in carcere da cui, oltre a ribadire la sua estraneità ai fatti contestati dal sostituto procuratore Manuela Comodi, sembra stia inviando diverse lettere in Ungheria - era scappata da Budapest con il piccolo Alex subito dopo l'affidamento del bambino al padre Norbert – in cui racconta (anche a personaggi pubblici) di non veder l'ora di uscire per abbracciare il suo bambino.

La notizia del danneggiamento dei cellulari, usati secondo le accuse e le ricostruzioni degli inquirenti per inviare le immagini del corpo senza vita di Alex, adesso va letta e inquadrata per capire quando sarebbero stati danneggiati, se accidentalmente o meno, se per caso o per distruggere i messaggi che avrebbero potuto anche portare all'approfondimento di eventuali complicità. «Il danneggiamento dei cellulari emerso dalla perizia apre senza dubbio uno scenario ancora più inquietante sull’intera vicenda – commenta l'avvocato di Norbert Juhasz, Massimiliano Scaringella -. Sarà importante che la Procura accerti in quale momento gli apparecchi abbiano funzionato l’ultima volta per poter inquadrare cronologicamente anche la loro rottura e trarne le conseguenze del caso. Attendiamo con fiducia che i Ris concludano il loro lavoro e che lo mettano a disposizione del pm. Personalmente ho un'idea ben precisa su come siano andate le cose, ma è bene sempre attendere la conclusione delle indagini prima di esprimersi».

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