Al Tar per le promozioni. Battuta la Provincia di Perugia da due dipendenti. Vince chi aveva perso

Al Tar per le promozioni. Battuta la Provincia di Perugia da due dipendenti. Vince chi aveva perso
di Luca Benedetti
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 08:24

Nel non placido mondo del pubblico impiego quando c’è in ballo una bella promozione, i sorrisi tra colleghi possono nascondere le baionette. Così la Provincia di Perugia si trova tre volte in mezzo alla sfida della carte bollate per le mitiche progressioni verticali, cioè lo scatto di carriere da una categoria a quella superiore. Per l’Ente di piazza Italia finisce 1-2, cioè due sconfitte e una vittoria, ma i tre ricorsi sulla stessa materia la dicono lunga sulle tensione che si respira in quelle stanze. Codice e calcolatrice alla mano, c’è chi è saltato sulla sedia non appena ha visto i risultati dei concorsi interni detti, in questo caso, di tipo comparativo. E così, dopo un’analisi costi benefici, ha deciso di andare al Tribunale amministrativo regionale per far valere le proprie ragioni. Tanto che in due casi su tre la Provincia ha dovuto accusare la sconfitta. Adesso c’è da capire se l’ente farà appel al Consiglio di Stato o deciderà di uniformarsi a quanto deciso dal Tar senza promuovere altre carte bollate.
LE PARTITE
Il posto in ballo con selezione interna di tipo comparativa era relativo alla progressione verticale per la copertura di un posto di istruttore amministrativo direttivo (categoria D). Selezione indetta il 6 ottobre di un anno fa con bando del giorno successivo. Ad andare al Tar sono stati Lorenzo Nardelli (avvocato Siro Centofanti) e Paola De Angelis o Ricciotti (avvocato Agnese Franceschini) che in quella graduatoria, dopo l’analisi dei requisiti e dei titoli, erano stati battuti da Paola Barcaccia.
Tra gli atti impugnati da chi ha fatto ricorso (i due atti sono stati riuniti) la graduatoria finale della progressione verticale che è stata approvata il 3 marzo scorso. Graduatoria che indicava così i primi quattro posti con relativo punteggio: Paola Barcaccia (punti 79,75), seguita nell’ordine dai Andrea Panfili (punti 68,52), Lorenzo Nardelli (punti 65,00), Paola De Angelis o Ricciotti (punti 59,38) e da altri candidati fino alla dodicesima posizione. Nardelli e De Angelis hanno fatto i conti dei punteggi che la commissione non h assegnato. Per esempio Nardelli, nel ricorso ha spiegato che gli sono mancati 25,25 punti «per 16 anni e 10 mesi di servizio in qualità di agente/istruttore di vigilanza della Polizia provinciale, che la commissione non ha assegnato al ricorrente ritenendo detto servizio non attinente al profilo professionale oggetto di selezione».
LA GRADUATORIA
Da parte su la De Angelis ha contestato gli atti della procedura selettiva «nella parte in cui non le sono stati attribuiti 24 punti per l’attività prestata per la Provincia di Perugia presso il Servizio Affari generali, Ufficio Archivio, presso il Servizio lavoro, Ufficio interventi politiche del lavoro, e presso il Comando di Polizia provinciale». Logico, come accade in questi casi, che chi ha fatto ricorso lo ha presentato contro la Provincia, contro chi ha vinto e contro chi si trovava in una posizione utile per un eventuale sorpasso in caso si accoglimento dei ricorsi. Quindi i due dipendenti che hanno battuto la Provincia hanno fatto anche ricorso incrociati.
Alla fine il Tar nella sentenza 720 di mercoledì ridisegna la graduatoria del concorso (toccherà alla Provincia farlo) così: primo posto per Lorenzo Nardelli (90,25 punti), secondo per Paola De Angelis o Ricciotti (74,04 punti) e, a seguire, Paola Barcaccia (punti 54,50) e Andrea Panfili 45,88 punti).

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