Addestratore a soli undici anni vince la gara insieme al nonno

Mariano e Raffaello
di Lorenzo Pulcioni
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Lunedì 20 Luglio 2020, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 13:22
Nonno e nipote con i loro quattro segugi di razza italiana si aggiudicano il primo premio al 4° Memorial Floriano Fede, gara cinofila amatoriale su lepre senza abbattimento. Protagonisti di questa storia Mariano Francucci e suo nipote, Raffaello Sinibaldi, di soli undici anni. Il giovane addestratore vive a Montefranco insieme a mamma Annalisa e papà Emanuele, fratello di Antonello direttore sportivo del Montefranco Calcio. Nella casa in campagna insieme al nonno materno ci sono cani, gatti e fino qualche tempo fa uno splendido pony. Si sa che le passioni sportive si tramandano in famiglia. Succede anche quando non c'è di mezzo il pallone ma l'antica arte della caccia.
Alla gara organizzata in località Vallocchia dalla Federcaccia Spoleto hanno partecipato 30 concorrenti, con 120 ausiliari sul terreno: sei giornate di prove e verifiche cinofile e poi la finale. Il primo premio della gara è andato proprio alla muta' di Raffaello e nonno Mariano composta da quattro splendidi segugi di razza italiana: Noè, Brina, Uran, Maika, che hanno ottenuto il miglior punteggio.
«La passione per gli animali l'ho ereditata da nonno - racconta il giovane addestratore - dei nostri cani mi piace come continuano a cercare la pista fino a che non li richiami. Li portiamo a Polino sul monte La Pelosa ed è lì che si addestrano per trovare la pastura', cioè imparano a fiutare la pista». La caccia della lepre con i segugi è una vera e propria arte e mantiene un codice preciso anche nelle parole. Ma quello che colpisce di Raffaello, che manco a farlo apposta da grande dice di voler fare il veterinario, è la sua passione per la vita di campagna. «I videogiochi? Ci gioco anche io, come tutti i ragazzi della mia età. Ma la vita all'aria aperta è un'altra cosa». Chi sono i suoi compagni di avventura? «Noè è quello che guida il gruppo, Brina ha una voce che la senti anche da lontano, Uran di solito segue gli altri e Maika è quella che guida quando braccano la preda» spiega. La competizione che nonno e nipote hanno vinto consisteva in una ricerca senza uccisione. «La lepre è un animale notturno e la mattina si nasconde nel covo. I cani devono fiutare la sua traccia e seguirla fino al punto in cui si è messa a dormire. Poi la scovano e naturalmente la lepre scappa. A quel punto devono inseguirla senza perderla» spiega Emanuele Sinibaldi, il papà di Raffaello. I giudici, guidati da Filippo Marini, hanno così valutato tutte le fasi della ricerca della lepre. I concorrenti sono arrivati da tutta l'Umbria e nella giornata di finale, in un clima molto secco che non ha aiutato l'olfatto dei cani, la muta' di Mariano ed Emanuele ha vinto ottenendo il miglior punteggio nonostante fosse uscita per penultima e quindi in condizioni di maggiore difficoltà.
 
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