Acquasparta si riprende Palazzo Cesi, dopo anni di trattative l'Università di Perugia lo riconsegna al Comune

La storica residenza cinquecentesca di Palazzo Cesi, nel centro storico di Acquasparta
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Giovedì 1 Agosto 2013, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 19:37
ACQUASPARTA - Palazzo Cesi torna agli Acquaspartani. Dopo tre anni, di trattative fra Comune ed Universit degli studi di Perugia – proprietaria dell’immobile- la storica residenza cinquecentesca sarà di nuovo accessibile agli abitanti, del paese del Linceo, Federico Cesi.

Dal 1964, anno della vendita del palazzo, sogni e progetti di chi ama la storia racchiusa fra quelle stanze, sembrano adesso ancora realizzabili. Non una voce di corridoio né una diceria delle tante, che in questi anni spesso si sono avvicendate sul destino della sede dell’Accademia dei Lincei, costruita nel 1561. Ma un atto ufficiale, un contratto trentennale di usufrutto, che mette d’accordo l’Università con il Comune.

A fronte di un corrispettivo pari ad un milione di euro, in lavori – necessari per la messa in sicurezza e la fruizione della struttura – «provvederemo alla riqualificazione del complesso monumentale» annuncia il sindaco Roberto Romani. E tiene a precisare che «non verrà dato nessun acconto e nessun ammontare in denaro», se non compiendo un intervento di ristrutturazione dal giardino, al piano nobile e la foresteria.

Grazie al finanziamento della Regione, che ha erogato in data 13 aprile 350 mila euro, più 70 mila messi in dal Comune, sarà possibile rilanciare strategicamente Palazzo cesi. «Al momento, quindi contiamo su una disponibilità di 420 mila euro totali – puntualizza il sindaco Romani – poi, col tempo riusciremo pure a pianificare progetti e iniziative per tutte le associazioni, che gravitano e che sono attive nella nostra città».

Il prossimo lunedì alla sala consiliare del Comune, verrà approvata definitivamente la bozza dell’accordo, su cui hanno lavorato due commissioni comunali, in collaborazione con: Agenzia del territorio, sovrintendenza e organi di controllo dei due enti contraenti.

La convenzione, di condivisione, «prevede inoltre una clausola per cui in caso di vendita – specifica ancora Romani – il Comune può vantare il diritto di prelazione e, in caso di riacquisto da parte del Comune, verranno computate a deconto sulla cifra dell’acquisto». In tal modo, la proprietà di una delle famiglie più illustri del Rinascimento, nonché sede degli scientifici accademici dei Lincei, sarà di nuovo gestita e stilizzata da Acquasparta, evitandole lo stato di abbandono e degrado. Era il 2007 quando il palazzo veniva chiuso al pubblico e quando l’Università degli studi di Perugia metteva i sigilli al portone. Ed ora, finalmente, Acquasparta si riappropria del simbolo che da secoli la consacra come centro propulsore di cultura e di scienza. Nell’attesa di settembre, mese entro il quale l’atto di trasferimento pubblico, sarà definitivo.