Vega, così lo Spazio diventa più accessibile a tutti

Giulio Ranzo, ad di Avio spa
di Giulio Ranzo*
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Venerdì 4 Settembre 2020, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 18:47

Ieri notte il lanciatore Europeo Vega, gioiello di tecnologia tutta Italiana realizzato da Avio, ha trasportato nello Spazio 53 satelliti con la nuovissima tecnologia “SSMS”. E’ la prima volta, in Europa, che si realizza una missione di questo tipo: una vera e propria “passeggiata spaziale” che ha permesso di orbitare i satelliti di 21 diversi clienti (rappresentativi di 13 paesi).

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Spazio, Vega ritorna in volo: missione compiuta

Una dimostrazione unica di capacità tecnologica, ma non solo: un gigantesco balzo in avanti per ampliare la platea dei clienti del settore privato e delle start-up tecnologiche. Tra i “passeggeri” di Vega figurano, infatti, imprese e organizzazioni scientifiche Europee, Nord-Americane, Israeliane ed Asiatiche che offriranno servizi innovativi quali il tracking del trasporto aereo e navale, il monitoraggio delle emissioni di anidride carbonica, le immagini satellitari aggiornate ad alta risoluzione, gli esperimenti scientifici per il settore farmaceutico. Lo Spazio, quindi, diventa più accessibile a tutti, a costi accettabili e competitivi sul mercato internazionale. Tutto ciò modifica le prospettive di crescita di una filiera ampia che va dalla realizzazione dei satelliti, allo sviluppo delle applicazioni, alla realizzazione dei servizi di terra e – ovviamente – alla disponibilità del sistema di lancio Vega, flessibile, preciso e adeguato ai requisiti di clienti sempre più esigenti.
 



L’economia del futuro ha bisogno di accedere allo Spazio. Ha bisogno di molti dati, aggiornati in tempo reale, per monitorare cosa accade alle attività umane sul nostro pianeta. La crescita economica richiede capacità di sfruttare le tecnologie per fare meglio, in sicurezza e più rapidamente quello che in passato richiedeva tempi lunghi e risultati incerti. La conoscenza a cui è possibile accedere dallo Spazio non è raggiungibile stando immobili sulla Terra. Occorre un cambio di prospettiva, occorre investire e avere più coraggio.
Ieri notte, mentre ero nella sala di controllo della missione in Guyana, guardavo gli occhi dei molti giovani che hanno realizzato queste tecnologie e che le dominano con sangue freddo e competenza. Il nostro futuro è nelle loro mani, nella capacità di acquisire rapidamente nuove conoscenze e capacità, inseguendo i sogni con determinazione, senza scoraggiarsi davanti alle avversità. In questi mesi un gruppo di trentenni, preparati e determinati, ha superato le avversità del Covid-19 e ha portato al successo una missione di straordinaria importanza per il nostro Paese e per l’Europa. Il nostro ruolo è quello di dare loro tutte le opportunità che meritano, affinchè nel futuro ci sia più di quanto c’è oggi.

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Il raggiungimento di nuove prospettive, naturalmente, richiede capacità di lavorare in squadra. Le nuove tecnologie di accesso allo Spazio in Europa sono possibili grazie agli sforzi dei progetti dell’Esa, alla quale il nostro Paese partecipa tramite l’Asi con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La Commissione Europea ha sostenuto da subito l’idea di favorire l’accesso allo Spazio delle piccole imprese di tutti gli Stati Membri. La cooperazione industriale con Arianespace e con una filiera di altre 15 imprese europee ha consentito di realizzare quanto immaginato.
 
 


Continuando a investire e cooperare nell’accesso allo Spazio possiamo davvero cambiare la prospettiva dei giovani: è nostro dovere farlo con decisione e tempestività.

*Amministratore Delegato Avio Spa

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