Il lanciatore Vega al terzo successo 2015: Avio si prepara ad altri dieci lanci

Il lanciatore Vega al terzo successo 2015: Avio si prepara ad altri dieci lanci
di Luca Bussi
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Sabato 5 Dicembre 2015, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 18:20

dal nostro inviato
KOUROU Il satellite-sonda Lisa Pathfinder è in viaggio verso l'orbita Lagrangiana tra Sole e Terra a un milione e mezzo di chilometri dal globo terrestre alla ricerca di prove sperimentali sull'esistenza di onde gravitazionali per lo studio di fenomeni quali buchi neri e sistemi binari. È partito giovedi mattina all'1.04 - le 5.04 in Italia - dalla base spaziale europea di Kourou, nel cuore della Guyana francese, portato in orbita dal razzo lanciatore Vega, prodotto dalla Avio, azienda aerospaziale fiore all'occhiello dell'Italia con sede a Colleferro.
Il sesto successo consecutivo del Vega su altrettanti lanci dal 2012 - è il terzo nel 2015 - conferma l'affidabilità e soprattutto la competitività di Avio che sta già lavorando su altri 10 vettori che dovranno portare a termine altrettante missioni già commissionate.



Nei mesi scorsi infatti la controllata Elv (70% Avio, 30% Asi) ha siglato con Arianespace contratti per altri dieci lanciatori per un valore di 260 milioni di euro. Nel solo 2014 Avio ha realizzato ricavi per 220 milioni e per il 2015 prevede un incremento a due cifre percentuali. Il gruppo Avio investe in media il 18% del fatturato in ricerca e sviluppo.

«Il sesto volo di Vega - spiega Giulio Ranzo, ceo di Avio - ha dimostrato la piena maturità tecnologica del lanciatore spaziale Vega. Ora guardiamo con fiducia all'avvio della fase commerciale dal 2016. Oggi Vega già dispone di un portafoglio di dieci lanci prenotati quasi tutti dal mercato commerciale. L'anno prossimo porterà in orbita satelliti di Turchia, Perù e anche satelliti di Skybox del Gruppo Google. Abbiamo inoltre già avviato lo sviluppo del Vega C, siglando nei mesi scorsi un contratto con Esa (l'Ente spaziale europeo) del valore di 395 milioni di euro. Di recente abbiamo anche avviato investimenti per 35 milioni in Italia, a Colleferro, per due nuovi impianti destinati a incrementare la produzione. Avio - conclude Ranzo - attualmente è tra le aziende aerospaziali più competitive e affidabili a livello mondiale».

LA MISSIONE DI LISA PATHFINDER
A cento anni esatti da quando Albert Einstein presentò, all'Accademia prussiana delle scienze di Berlino, la celebre equazione della Relatività Generale, Lisa ha proprio lo scopo di dimostrare l'esattezza di una delle sue previsioni: l'esistenza delle onde gravitazionali e la possibilità di controllare e misurare con una precisione altissima il movimento di due masse in condizioni di caduta libera. Lisa Pathfinder (precedentemente denominata SMART-2) è una missione dell'Agenzia Spaziale Europea il cui lancio era previsto nel 2011, poi rinviato al 2015. La sigla SMART sta per Small Missions for Advanced Research in Technology (missioni ridotte per la ricerca tecnologica). Il suo obiettivo è verificare le tecnologie che saranno poi alla base della missione congiunta NASA/ESA. Per riuscire a catturare le onde gravitazionali, l'Esa ha infatti gia in programma la successiva missione che si chiamerà "eLisa", ossia la realizzazione di un laboratorio spaziale composto da tre satelliti in orbita intorno al Sole, collocati ai vertici di un triangolo equilatero di 5 milioni di chilometri per lato. All'interno dei satelliti, masse in oro e platino galleggeranno liberamente, e un sofisticato interferometro laser registrerà le oscillazioni della loro velocità relativa dovute all'eventuale azione delle onde gravitazionali. Lisa Pathfinder non è altro che la versione in miniatura dei bracci di eLisa. Grande 2,7 metri di altezza per 2,1 di diametro, Lisa Pathfinder porta infatti al suo interno due delle stesse masse che saranno usate in eLisa, che però invece di essere distanti 5 milioni di chilometri, stavolta sono vicine un po' meno di un metro. La missione è stata realizzata con un importante contributo italiano. I sensori inerziali, strumenti di alta precisione di fondamentale importanza per la sonda, sono stati realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana con prime contractor industriale CGS(Compagnia Generale per lo Spazio) su progetto scientifico dei ricercatori dell’Università di Trento con a capo il Principal Investigator Stefano Vitale, dell’INFN: "Ascoltare l'universo attraverso le onde gravitazionali promette una profonda rivoluzione in astronomia, astrofisica e cosmologia, come quelle dovute all'invenzione del telescopio o dei radiotelescopi - spiega il Principal investigator Stefano Vitale - Potremo studiare fenomeni estremi e oggetti difficili da osservare, come i buchi neri. Sarà anche possibile fare la stratigrafia dell'Universo fino a ricostruire l'origine delle galassie e dei buchi neri che possiamo osservare oggi. Insomma, sarà come aprire una finestra sul cosmo mai aperta prima: è inimmaginabile quello che potremo scoprire.