Facebook compie 20 anni/ Michael Zimmer: «Presto GenAI genererà contenuti sulla piattaforma. Ma Meta controllerà»

Il direttore del Center for Data, Ethics and society della Marquette University of Milwaukee: "Facebook continuerà a subire migrazioni verso altri social"

Facebook compie 20 anni/ Michael Zimmer: «Presto GenAI genererà contenuti sulla piattaforma. Ma Meta controllerà»
di Angelo Paura
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 06:52

Michael Zimmer è uno studioso di privacy ed etica dei dati e dirige il Center for Data, Ethics, and Society della Marquette University di Milwaukee.

 Sembra ieri ma sono passati 20 anni dalla fondazione di Facebook. Era il 4 febbraio del 2004. Crede che ci sia ancora spazio per Facebook nel prossimo decennio?

«Come piattaforma di social media Facebook continuerà a sopravvivere nel prossimo decennio, ma continuerà a subire una migrazione di utenti dentro e fuori dal servizio. Gli utenti più giovani probabilmente preferiranno altre piattaforme come Instagram e il concorrente TikTok».

Quale direzione prenderà il social media vista la perdita di utenti che ha appena descritto?

«I gruppi e le comunità su Facebook continueranno a essere luoghi in cui le persone possono condividere informazioni e impegnarsi in discussioni collettive, nel bene e nel male.

E allo stesso tempo, l’utilità della piattaforma per le campagne pubblicitarie e politiche per raggiungere un pubblico specifico continuerà a essere importante».

Ci sono poi gli investimenti di miliardi di dollari da parte di Meta nell’intelligenza artificiale e nel metaverso. Facendo riferimento alla tecnologia, quale crede sarà la prossima decisione strategica del gruppo?

«Chiaramente Mark Zuckerberg si è preso un impegno importante per il Metaverso e sta spendendo enormi quantità di risorse per sviluppare tecnologie che contribuiscano a renderlo più realistico e usabile. È troppo presto per dire se quella scommessa ripagherà l’azienda. Ma sì, nel frattempo l’AI generativa è diventata un punto focale per tutti i gruppi tech, e Facebook-Meta lavora proprio in questo spazio già da un po’ di tempo. Penso che potremmo iniziare a vedere l’AI generativa implementata nei chatbot su Facebook, forse anche usando l’intelligenza artificiale per generare automaticamente contenuti – anche interi mondi – all’interno del Metaverso. Potremmo vedere la GenAI su piattaforme come Instagram aiutare gli utenti a creare contenuti virali».

Crede che l’intelligenza artificiale creerà nuovi problemi legali ed etici al gruppo, dopo anni di tensioni per Cambridge Analytica, la disinformazione, i problemi con l’antitrust e adesso gli stati americani che fanno causa a Meta con l’accusa di aver creato social media che creerebbero dipendenza nei minori?

«Penso che Meta farà molta attenzione a come sviluppare e distribuire l'intelligenza artificiale e cercherà di evitare alcune delle controversie sul copyright e altre controversie legali a cui sono state esposte aziende come OpenAI. C’è più rischio reputazionale per Meta, e nel corso degli anni hanno imparato a smettere di “muoversi velocemente e rivoluzionare le cose”. Ma penso che la preoccupazione su come l’intelligenza artificiale possa essere usata in modo improprio per diffondere disinformazione sia una delle principali preoccupazioni di Meta. E credo anche debba prenderla molto sul serio visto quello che è già successo in passato».

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