Mark Sinner, chi è il fratello (adottivo) di Jannik: nato in Russia, durante la finale era al lavoro come soccorritore

«Sono felice dei risultati che Jannik sta ottenendo, lo seguo tutti i giorni. Ma io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima. La popolarità non ci ha affatto cambiato»

Il fratello di Sinner, Mark, domenica era al lavoro come soccorritore. Ecco chi è e dove ha visto la finale
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Martedì 30 Gennaio 2024, 13:36

Se è vero che dietro un grande campione spesso c'è anche una grande famiglia, questa comprende non soltanto i genitori di Sinner, ringraziati da Jannik subito dopo aver vinto la finale in Australia, ma anche il fratello Mark. 

Chi è il fratello di Jannik 

Mark Sinner nasce in Russia nel 1998, a Rostov sul Don, ed è stato adottato dai Sinner quando aveva 9 mesi, due anni prima che venisse alla luce Jannik nel 2001. 

Oggi è istruttore dei Vigili del Fuoco a Vilpiano, nei pressi di Bolzano, in Alto Adige, il lavoro che ha sempre voluto fare. 

Dove ha visto la finale 

Domenica mattina in molti si saranno aspettati di vedere Mark sugli spalti a fare il tifo per il fratello, con il quale ha un legame fortissimo.

Non è stato così: il ragazzo era infatti impegnato in Italia come responsabile del servizio di sicurezza sanitaria della Coppa del Mondo di sci alpino femminile a Cortina d'Ampezzo. 

La mattinata di Mark è stata decisamente movimentata, dal momento che si sono verificate diverse cadute delle atlete, in particolare quella di Valerie Grenier nel supergigante di domenica: impossibile, dunque, assistere a quasi tutta la finale giocata da Jannik. Possiamo immaginare un occhio buttato sui social ogni tanto, nella speranza che il fratello riuscisse a rimontare dopo aver perso i primi due set con Medvedev.

La partita si è prolungata fino all'ora di pranzo italiana, e anche oltre, consentendo a Mark di vedere almeno il quinto set della finale, quello più emozionante, quello che ha consegnato Jannik Sinner alla storia. Un collega di Mark ha raccontato che per poter assistere al trionfo del fratello, finiti i soccorsi, si sono rifugiati in un conteiner. 

Il rapporto con Jannik 

Lo scorso novembre, al quotidiano Alto Adige, Mark ha raccontato: «il rapporto con Jannik è normale, immagino come quello della maggior parte dei fratelli. Capitava che litigassimo chiaramente, ma facevamo pace subito. Giocavamo a tennis, io ci provavo almeno. Per qualche anno sono riuscito a tenergli testa, poi lui ha spiccato il volo ed era impossibile anche solo scambiarci. In campo, come fuori, lui è sempre stato un ragazzo molto calmo. Come mamma e papà del resto. Sono felice dei risultati che Jannik sta ottenendo, lo seguo tutti i giorni. Ma io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima. La popolarità non ci ha affatto cambiato». 

E ancora ha aggiunto: «sono abituato a non vederlo in casa, ma quando torna è bellissimo: facciamo delle passeggiate in montagna, con i miei e i suoi amici, tutta gente del posto. E quando possiamo giochiamo anche a golf. Ogni settimana dell'anno è impegnato tra allenamenti e tornei, perciò cerchiamo di tenerci aggiornati al telefono quasi quotidianamente».

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