Da una parte un mercato che stenta a decollare. Dall’altra i prezzi pregiati finiti nel mirino dei club sauditi. In casa Lazio ora si avverte una leggera tensione in vista di una stagione determinante e la società è voluta correre ai ripari: «Il tempo è galantuomo. Il tempo è anche tiranno. Un alleato, se lo sai usare. Un limite, se ti allontana da un obiettivo». «In 19 anni di esperienza ai massimi livelli nel mondo calcio – domani sarà l'anniversario – una figura come quella del presidente Claudio Lotito può essere storicizzata e giudicata. Il presidente è un uomo di campo, proprio come l’allenatore che ha scelto, Maurizio Sarri. Il campo dell’allenatore misura 110 metri per 75: l’idea di sconfinare dal rettangolo verde non ha mai attratto Sarri. Il campo di Lotito è più ampio, come è ovvio che sia: è quello del presidente e investitore. Ognuno nel proprio habitat».
Lazio, il comunicato del club
Una nota ufficiale con la quale si tende a deresponsabilizzare Sarri extra campo, sottolineando i traguardi raggiunti: «Tanti non avrebbero scommesso un centesimo sulla durata del rapporto con il nuovo corso tecnico. Il "campo" del presidente Lotito negli anni ha allargato i suoi confini e di comodità ne ha offerte poche.
Un sentimento di appartenenza sottolineato più volte da tecnico stesso e diversi calciatori, soprattutto in una stagione importante come quella appena terminata al secondo posto nonostante investimenti inferiori rispetto agli altri club concorrenti: «Tra mille fatiche, oggi la Lazio è lì in alto: traguardi, soddisfazioni, poche delusioni, ma senza discostarsi di una virgola dal modello che lo ha sempre animato. Maurizio Sarri, uomo di campo ma anche di idee appassionate e filosofie ricercate, ha sempre apprezzato pubblicamente questa dimensione, lontana da un calcio mercificato e ridotto a business senza sentimento».
«Lotito e Sarri uniti per il presente e il futuro della Lazio»
Il tifoso però vorrebbe un ulteriore sforzo proprio per trovare quella continuità che ha chiesto Sarri per restare al top anche nei prossimi anni e certificare quanto ottenuto: «Oggi, il mister è l’interprete e l’artefice primo di questo progetto. Da taxi per nuove avventure, la Lazio è diventata la meta per la realizzazione dei calciatori: e tanti ancora si chiedono come mai affermati giocatori scelgano di rimanere tanto tempo in questa squadra, con “questo presidente”».
Un presidente che però adesso sarà chiamato a trasformare in costruttive le tante critiche dell'ultimo periodo dovute a un immobilismo difficile da giustificare all'ambiente: «Di lui si è detto, limitandosi a quanto ripetibile, che è un “arrivista”, un “presenzialista”, un “accentratore”. La critica, esercizio complesso, è però saper separare il giudizio da ogni vizio. Il detto calcistico è allora metafora facile: il rigore lo può sbagliare solo chi lo calcia. E Lotito non si sottrae mai al tiro dagli undici metri. Non lo fa nemmeno Mister Sarri, abituato com’è a guardare negli occhi, a non fingere. Oggi, insieme, dai rispettivi ruoli, rilanciano una sfida controcorrente per il presente e il futuro della Lazio».