Le Olimpiadi della speranza, il messaggio di Tokyo: «Il mondo è ripartito»

Le Olimpiadi della speranza, il messaggio di Tokyo: «Il mondo è ripartito»
di Gianluca Cordella
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Sabato 24 Luglio 2021, 00:42

dal nostro inviato 

TOKYO Peccato. Peccato, perché un evento che unisce persone arrivate da tutto il mondo dopo un anno e mezzo di divisioni non avrebbe meritato il silenzio. Perché la speranza che da oggi possa essere tutto un po’ diverso, magari migliore, si rispecchiava negli occhi sorridenti delle tante persone, arrivate alle falde dell’Olimpico di Tokyo, che prima della cerimonia salutavano chi aveva la fortuna di poter entrare per assistervi. E non nelle grida di protesta dalla strada di un centinaio di manifestanti No Olympics che a un certo punto si sono infiltrate nello stadio, a evento in corso. Peccato perché il messaggio potente e giustissimo racchiuso in una ragazza di 23 anni che accende il braciere olimpico avrebbe legittimato la più fragorosa delle ovazioni di un pubblico. Che non c’era. I Giochi giapponesi sono cominciati così come proseguiranno, con il loro messaggio di speranza che non gratta via quella patina di malinconia che ormai avvolge tutto ciò che sia in qualche modo limitato dal Covid.

Ma con un messaggio chiaro: Tokyo vuole andare avanti, in tutti i sensi. Le Olimpiadi più difficili della storia si regalano una cerimonia formato maxi nei tempi – quasi quattro ore – non nello show, più improntato alla sobrietà, proprio per rispettare il contesto difficile nel quale tutto si sta svolgendo.

Per sottolineare che questa non è una festa ma una scommessa vinta. Lo spettacolo, molto giapponese nonostante la firma dell’italiano Marco Balich, si è sviluppato in crescendo, con una seconda parte intensa che ha compensato quella un po’ più lenta che ha preceduto la sfilata delle squadre. Tanti i messaggi, a iniziare proprio dalla voglia di ripartire dopo la pandemia, molto ben rappresentata all’inizio della cerimonia. Un enorme telo bianco sul campo e solo tre persone. Un uomo sul tapis roulant, un altro al vogatore, una donna su una cyclette. Sono tutte le persone e tutti gli atleti che durante i lockdown in giro per il mondo hanno continuato ad allenarsi in casa.

Come Naomi Osaka, la campionessa di tennis a cui, un po’ a sorpresa, è stato affidato il compito di accendere il braciere olimpico. In patria non è amata da tutti: padre haitiano, madre giapponese e scelte di vita che le hanno fatto preferire gli Stati Uniti al Sol Levante. Ma Tokyo 2020 voleva lanciare un messaggio potente e non poteva fare meglio di così: Naomi rappresenta ovviamente i campioni dello sport ma anche i giovani, le donne, la società multietnica, la difesa dei diritti civili (ha sposato con impegno la causa di Black Lives Matter), le persone fragili. Quest’anno, a Parigi, ha ammesso pubblicamente di essere depressa e si è ritirata dal Roland Garros. L’accensione del braciere da parte sua è stato di gran lunga il momento più emozionante della cerimonia. Significativa anche la scelta degli ultimi tedofori che le hanno portato il fuoco di Olympia. Un ex campione paralimpico, un dottore e un’infermiera in rappresentanza delle persone che lottano per sconfiggere il Covid. Avrebbero fatto il pieno di applausi anche la rappresentazione mozzafiato del mondo, realizzata in cielo con 1800 droni mentre si diffondevano le note di “Imagine”, e la performance di tre eccezionali ballerini che a tempo di record si sono “trasformati” in tutti i pittogrammi – i loghi con le persone stilizzate – delle discipline che assegneranno le medaglie. 

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DIETRO ELIA E JESSICA

Il momento più festoso, come al solito, è arrivato invece con la sfilata delle squadre. Aperta come da tradizione dalla Grecia, seguita dalla squadra dei rifugiati. L’Italia, vestita ancora da Giorgio Armani, ha sfilato per diciottesima dietro i due portabandiera Elia Viviani e Jessica Rossi. Tuta bianca e grande logo tricolore sul ventre per i nostri atleti, per ricordare i colori e il disegno della bandiera del Giappone. Divisa insolita che non ha convinto l’opinione pubblica, basta farsi un giro sui social per comprendere. Tra le più scatenate, nel giro di pista, le quattro ragazze del basket 3x3 che si sono lasciate andare a selfie in serie, com’è giusto che sia. Ma, per i colori azzurri (ieri, dunque, assenti), c’è stato un altro momento emozionante. Quello in cui Paola Egonu ha sfilato tra i sei atleti scelti dal Cio – uno per continente più uno in rappresentanza dei rifugiati – portando la bandiera olimpica. «E’ stata un’emozione incredibile, una di quelle esperienze che si vivono solo una volta nella vita – ha detto poi con la voce ancora tremante dall’emozione - Mi ha fatto capire quanto è grande il mondo dello sport».

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LE PAROLE

L’intervento più toccante è stato quello della presidente del Comitato organizzatore di Tokyo 2020, la ex ministra dello Sport Seiko Hashimoto, subentrata a febbraio a Yoshiro Mori, costretto alle dimissioni per aver pronunciato delle frasi sessiste, uno dei tanti scivoloni della vigilia. «Lo sforzo di tutti – ha detto trattenendo a stento le lacrime - è stato far partire un’Olimpiade in grado di dare anche un piccolo contributo per un futuro più positivo, in cui ognuno tenda a dare il meglio di sé». Poi è toccato al presidente del Cio Thomas Bach, che ha sottolineato il concetto parlando di «un clamoroso messaggio di speranza al nostro fragile mondo». Prima che l’imperatore Naruhito decretasse ufficialmente aperte le Olimpiadi.

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FERITA CHIUSA

Un tributo speciale in apertura: il ricordo degli undici membri del team israeliano uccisi ai Giochi di Monaco 1972. Una scelta importante perché chiude una ferita che non si era mai rimarginata. I familiari delle vittime più volte avevano chiesto al Cio un omaggio di questo tipo. Ieri, mentre venivano commemorate le vittime del Covid, lo speaker ha dedicato quel raccoglimento anche ai caduti in quella strage. “Giustizia è stata finalmente fatta”, hanno commentato, piangendo, Ilana Romano e Ankie Spitzer, vedove del sollevatore di pesi Yossef Romano e del coach della scherma Andre Spitzer. Erano presenti in tribuna.

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