Lo Sporting contro la contraffazione: giocatori in campo con i cognomi sbagliati

Lo Sporting contro la contraffazione: giocatori in campo con i cognomi sbagliati
di Gianluca Cordella
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Lunedì 21 Marzo 2016, 17:04

E' quasi uguale, ma non è uguale. E' lo slogan scelto dallo Sporting Lisbona per una forma di protesta che, così, non si era mai vista sui campi di calcio. Una manifestazione di dissenso forte ma talmente sottile da trarre in inganno, con ogni probabilità, i fan stessi dei leoni neroverdi. Che, forse, quando domenica le squadre sono scese in campo (Sporting Lisbona contro Arauca) non avevano nemmeno prestato troppa attenzione al particolare. Poi qualcuno si sarà accorto che sulla maglia di Teofilo Gutierrez campeggiava un errato Guterres. Ma ci può stare che in fase di stampa della maglietta ci sia stato un errore, benché così madornale.
 


Quando però, sbirciando la schiena di Rui Patricio, ci si è accorti che c'era scritto Rui Patrissio il dubbio che ci fosse qualcosa sotto ha cominciato a trasformarsi in certezza. Proprio mentre un passaggio raggiungeva Eslimani - che fino a sabato si chiamava Slimani - che serviva l'ex interista Schelotto, trasformato per l'occasione in Squeloto, la geniale trovata iniziava a rivelarsi.

Nomi sbagliati di proposito, ok, ma perché? Per protestare contro la contraffazione delle magliette ufficiali che sottrae fondi preziosi alle società calcistiche. Il mistero viene svelato nell'intervallo quando lo speaker dell'Alvalade spiega tutto ai tifosi. «Sembra la stessa cosa, ma non lo è». 

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