La vittoria allo Stamford Bridge è stata festeggiata, in qualche modo, da due notizie di mercato che dovrebbero rialzare il morale dei tifosi viola: la Fiorentina è vicinissima a Borini - che era ai margini a Liverpoool - e al centravanti del Dnipro. Si tratta del croato Nikola Kalinic, classe ’88, dal 2011 in forza alla squadra ucraina, finalista quest’anno dell’Europa League e sconfitta dal Siviglia di Emery. Kalinic è una vera sorpresa: l’indiscrezione forte è uscita ieri, ma in realtà da giorni si sapeva che la Fiorentina lavorava forte sul nord Europa e l’Est. Lunedì scorso c’è stato un incontro in cui sono state gettate le basi della trattativa e poi i manager viola sono volati in Ucraina. Il costo dell’operazione si aggira sugli 8 milioni e la punta è stata cercata e voluta da Paulo Sousa. Dunque, con Borini e Kalinic, Sousa metterà a posto l’attacco: ora si concentrerà su centrocampo e difesa che necessitano di almeno un rinforzo per reparto.
Intanto, però, il lusitano ha già plasmato la Fiorentina: addio tiki-taka di Montella (che per altro ha prodotto risultati eccellenti) e tanto pressing, addirittura feroce, in mezzo al campo. Squadra bassa e contropiede al vetriolo. Si sacrificano tutti in questa Fiorentina, ma il dato sorprendente è la personalità. I viola contro Barcellona e Chelsea hanno tenuto il campo con credibilità. E’ solo calcio d’agosto, ma sta nascendo una bella Fiorentina. Solo il mercato potrà renderla più competitiva e attraente.