Roma, a Trigoria l'esercito dei "prestiti": lo scopo, non essere dimenticati

Roma, a Trigoria l'esercito dei "prestiti": lo scopo, non essere dimenticati
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 22 Luglio 2020, 09:30
C’è un’altra squadra a Trigoria che la società non potrà abbandonare per non depauperare il proprio patrimonio. Si tratta di quella formata dai calciatori che rientreranno dai prestiti, giocatori su cui Fonseca non ha intenzione di contare per il prossimo campionato, ma che dovranno essere piazzati in giro per l’Italia o l’Europa per risparmiare sull’ingaggio e non affollare lo spogliatoio. Scelte che si sono rivelate sbagliate dai direttori sportivi passati e che non hanno ingranato in giallorosso, situazioni complesse che meritano attenzione da parte della dirigenza che ha scelto di incaricare Luca Franceschi - storico preparatore arrivato a Trigoria con Spalletti nel 2005 e mandato a casa lo scorso anno - che avrà il compito di occuparsi di loro. 
IL POST DI ALE
L’ultimo rientrato è Alessandro Florenzi, la sua esperienza al Valencia si è chiusa ieri e non ha portato i frutti sperati: «Grazie per avermi accolto con affetto e calore. Dovevamo affrontare in campo tante squadre, e poi ci siamo ritrovati tutti a giocare uniti contro un avversario inaspettato e maledetto», ha scritto su Instagram. Ale è andato via da capitano della Roma e adesso è in attesa che Fienga e Baldini gli trovino una sistemazione: in pole c’è il Siviglia di Monchi, ma hanno chiesto informazioni anche Fiorentina e Atalanta. Tornerà anche Rick Karsdorp scappato al Feyenoord polemizzando («A Trigoria vieni lasciato solo, si sta meglio in Olanda»), ora pronto al rientro con nuove (?) motivazioni («Mi restano ancora due anni di contratto. Vorrei riprovarci»). Da verificare se Fonseca sarà disposto a dargli l’ennesima chance, considerato lo scarso rendimento e i comportamenti irrispettosi avuti in Olanda. È già tornato Robin Olsen, il Cagliari ha scelto di non prolungargli il contratto di prestito fino al termine del campionato; stessa sorte anche anche per Mirko Antonucci messo fuori rosa e rispedito al mittente dal Vitoria Setubal per comportamenti superficiali (ha postato sui social foto e video piccanti dopo una sconfitta). Da valutare, invece, il futuro di Patrik Schick: doveva essere il fiore all’occhiello del mercato di Monchi (pagato più di 40 milioni), si è rivelato un flop. La scorsa estate Petrachi lo ha mandato al Lipsia sperando che si rivalutasse, lui ha segnato 10 gol in 26 presenze, ma il prezzo fissato dai giallorossi di 29 milioni è troppo alto per i tedeschi. Su Patrik potrebbe piombare il Milan se Rangnick dovesse prendere le redini dei rossoneri, è un suo estimatore. Tornerà a casa anche Ante Coric, l’Almeria non ha dato segnali per il riscatto. A questi si aggiungono anche calciatori di secondo piano girati in prestito in serie inferiori. C’è poi un esercito di tesserati rimasto a Roma, ma che non ha reso quanto dovuto: Jesus, Santon, Pastore, Fazio e Perotti. Giocatori praticamente inutilizzati, ma che gravano sul bilancio del club. L’obiettivo è cederli in prestito o venderli. Più facile a dirsi che a farsi.
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