Roma, Mancini: «Non c'è la paura di infortunarsi. Ci alleniamo ad alta intensità»

Roma, Mancini: «Non c'è la paura di infortunarsi. Ci alleniamo ad alta intensità»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 23 Ottobre 2019, 14:28
Gianluca Mancini si sta imponendo nella rosa di Fonseca diventando imprescindibile per il tecnico. Alla viglia del match di Europa League contro il Borussia Monchengladbach, il difensore spiega: «Non abbiamo paura di infortunarci. Ci alleniamo in alta intensità, facciamo i contrasti giusti, senza farci male. Giochiamo liberi, poi se prendiamo delle botte che provocano delle fatture non possiamo farci nulla». Ecco la conferenza stampa integrale. 

Il percorso. «Il mio percorso è iniziato in maniera un po’ lenta. Dovevo capire cosa mi chiedeva il mister, ma sono contento di lavorare con questa squadra. 

Gli infortuni. «Non ci condizionano perché scendiamo in campo per dare il massimo. Sono infortuni sfortunati che vengono da botte e contrasti di gioco che fanno parte del calcio. Speriamo che passi molto veloce». 

La paura di andare a contrasto. «Non c’è, lo dico per mia esperienza e parlando con i compagni. Ci alleniamo in alta intensità, facciamo i contrasti giusti, senza farci male. Giochiamo liberi, poi se prendiamo delle botte che provocano delle fatture non possiamo farci nulla. C’è un po’ di sfortuna e speriamo che giri meglio». 

La difesa a quattro. «Ho avuto la fortuna di giocare due anni nella difesa a tre. Ho imparato dei concetti, ora con il mister sto imparando tante cose nella difesa a quattro. Deciderà l’allenatore come mandarci in campo, l’importante è dare il massimo, metterci tutto l’impegno e vincere la partita».

L’ambientamento. «All’inizio abbiamo cambiato tanti giocatori, il mister ci diceva i suoi concetti ed eravamo in difficoltà. Poi siamo migliorati, ma non dipende solo dai centrali ma da tutta la squadra, anche la fase offensiva dipende da tutta la squadra perché quando segni tanto vuol dire che copri bene».

Le differenza con Gasperini. «Il gioco di Gasperini in Italia lo fanno in pochi, ci sono delle scalate ben precise e ti devi focalizzare sull’uomo. Con Fonseca ho imparato a marcare a zona, vuole aggressività, prima avevo l’impressione di vincere il duello andando anche fuori tempo. Quando giochi con grandi squadre non puoi fare uomo-uomo per 90 minuti. Quello che mi chiede l’allenatore sono sicuro che se continuo a farlo potrò migliorare ancora di più».

Le condizioni fisiche. «Non ho nessuno dolore».

Parlare molto in campo. «Ho sempre avuto questa cosa di parlare in campo e rompere ai compagni. Il mister mi aiuta anche in questo e mi ha fatto capire che un difensore deve aiutare i compagni perché vede tutto il campo». 
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