Il traguardo (minimo) della qualificazione è già stato tagliato in anticipo con il Cluj. Ora bisogna ipotecare il primo posto del girone. Questa sera c’è l’occasione per chiudere i conti in anticipo: pareggiando all’Olimpico con lo Young Boys, attualmente secondo, la Roma sarebbe certa del primato anche perdendo l’ultima gara a Sofia contro il Cska, in virtù degli scontri diretti favorevoli con gli svizzeri (battuti a Berna per 2-1). Fonseca, reduce dalla sconfitta di Napoli, è fiducioso: «Lo 0-4 del San Paolo non ha minato la fiducia della squadra. Abbiamo perso, abbiamo capito quello che non è andato bene ma senza drammi e depressioni. La squadra ha fiducia e non è questo risultato che altera l’atmosfera». L’input è dunque guardare avanti anche per scrollarsi di dosso una statistica che vede la sua Roma, una volta sconfitta, difficilmente rialzarsi nella gara successiva (in un anno e mezzo è accaduto soltanto in un’occasione, altrimenti 1 pareggio e 3 sconfitte dopo un ko).
AMPIO TURNOVER
Lo Young Boys non sembra un ostacolo insormontabile, anche se la squadra di Seoane in virtù di una striscia positiva (3 successi e un pareggio) è tornata a guidare il campionato svizzero, con due punti di vantaggio sul Lugano. Tuttavia il divario visto all’andata rimane, anche se non va dimenticato come servì inserire 5 titolari nella ripresa (Spinazzola, Dzeko, Mkhitaryan, Veretout e Pellegrini) per ribaltare il match. Oggi, anche in virtù di qualche defezione, spazio ancora ad una formazione molto sperimentale. Di quelli che ormai possono essere considerati titolari, scenderanno in campo dall’inizio soltanto Ibanez e Pellegrini in versione trequartista. Lorenzo ha bisogno di giocare: il Covid lo ha debilitato facendogli perdere 2 chili e mezzo. Per recuperare la condizione deve ritrovare il ritmo-partita. Discorso simile per Dzeko che tuttavia partirà in panchina, pronto alla staffetta con Borja Mayoral.