Questa squadra è sempre più…Audace. Maurizi: «Sogniamo il secondo posto»

Questa squadra è sempre più…Audace. Maurizi: «Sogniamo il secondo posto»
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Lunedì 14 Marzo 2016, 17:39
Belli, spensierati, giovani. E anche vincenti. L’Audace Sanvito Empolitana è l’assoluta sorpresa del girone B di Eccellenza: la squadra, costruita con un budget limitato, non ha risentito affatto della separazione (avvenuta a un soffio dall’inizio della stagione) con l’ex tecnico Marco Rosa e alla lunga la scelta di affidare la conduzione tecnica al capitano Daniele Greco (nel ruolo di player manager) è stata evidentemente ripagata dal campo. Anche perché l’Audace continua a sfornare giovani di grandi qualità, basti pensare che nel netto 4-1 rifilato a un Lido dei Pini irriconoscibile rispetto al girone d’andata ci sono le firme di un ’95 (Maurizi), un ’96 (Simone Demofonti, doppietta) e un ’98 (Chiti). E’ proprio l’attaccante esterno Samuele Maurizi, che ha sbloccato l’incontro di ieri, a parlare della gara con il Lido e del momento dell’Audace. «Abbiamo fatto un’ottima prestazione, stradominando e rischiando qualcosa solo sul 3-0 a nostro favore quando gli avversari hanno provato ad alzare un po’ il baricentro».
 
Per l’ex Astrea è il quinto gol in campionato. «Sto giocando con buona continuità, sono contento della mia stagione anche perché qui mi trovo benissimo». Per Maurizi il segreto dell’Audace è abbastanza “semplice”. «Qui c’è un ambiente fantastico, siamo un gruppo solidissimo e siamo grandi amici». Le prospettive dell’Audace, ormai, sono quelle di alta classifica. «Inutile nasconderlo, pensiamo al secondo posto e vorremmo arrivare a giocarci il tutto per tutto con l’Anzio all’ultima giornata. Ma prima avremo scontri importanti come quelli di Artena e Cassino, quindi concentriamoci una gara per volta. Certo, non abbiamo nessun timore reverenziale». Sui meriti di Greco non ha dubbi. «Daniele ha dimostrato di essere un grande allenatore, ma in primis è un capitano e un giocatore di altissimo spessore. Se l’Audace Sanvito Empolitana vola è soprattutto per il lavoro che è riuscito a fare lui».
T.Pom.
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