Troppo divario, al 31-0 l'arbitro ferma la partita: «Era diventato un "massacro"»

Troppo divario, al 31-0 l'arbitro ferma la partita: «Era diventato un "massacro"»
di Stefania Piras
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Mercoledì 14 Ottobre 2015, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 16:51
Troppo divario. Quella partita stava diventando un bagno di sangue tra le due squadre in campo. E così, sul 31-0, l 'arbitro, dopo aver preso atto della manifesta superiorità di una formazione sull'altra e, sollecitato dagli allenatori, ha fischiato la fine al 60° minuto: dieci minuti prima della fine (la durata totale è di 70 minuti in questi campionati).
Un errore tecnico dettato probabilmente dall’inesperienza ma anche dalla presa d’atto che non ci sarebbe stato un ribaltone, visto che forse il livello dei quattordicenni in campo non era omogeneo.

Il match risale al 4 ottobre: campionato dei Giovanissimi provinciali di Bologna (classe 2001), tra Ponte Ronca e Persiceto 85, con gli ospiti in netto vantaggio. Il direttore di gara ventenne ha interrotto l'incontro e così il giudice sportivo non ha potuto omologare il risultato: la partita si dovrà rigiocare il 21 ottobre.

L’altro giorno l’AIA provinciale ha convocato l’ordinaria riunione tecnica obbligatoria e ne ha approfittato per rispolverare il regolamento. La regola in questione è la numero 7. “Con l'ausilio di filmati abbiamo avuto modo di spiegare le regole – si legge su facebook nella pagina dell’Aia bolognese - e grazie agli interventi di diversi associati abbiamo cercato di sciogliere qualsiasi tipo di dubbio sulle situazioni più spinose che ogni domenica possono inevitabilmente capitare. In particolare oggetto della costruttiva discussione sono state la regola 7, la durata della gara , la regola 8, l'inizio e la ripresa del gioco, la regola 9, pallone in gioco e non in gioco e la regola 10, la segnatura di una rete”.

Il punto è che nel referto l’arbitro ha scritto tutto. “Ha fermato un massacro” provano a spiegare dal Persiceto 85, la squadra che era in netto vantaggio. Lui, un ventenne bolognese alle prime armi con sette partite alle spalle, e il corso finito l’anno scorso, ha applicato il buon senso e lo ha scritto per filo e per segno ammettendo di aver fischiato la fine della partita prima. Leggendo il referto il giudice sportivo ha storto il naso. Viene da pensare che se non fosse stato così puntuale nessuno si sarebbe accorto di niente.

"Le regole sono regole. Noi arbitri lo sappiamo bene. Non si può interrompere la gara prima - spiega Antonio Aureliano, responsabile provinciale degli arbitri -anche se per sbaglio si fischia la fine della partita cinque minuti prima e i ragazzi sono nello spogliatoio, il regolamento prevede che si devono richiamare i giocatori in campo, pena la ripetizione della gara. Ma non l’abbiamo sospeso, gli abbiamo chiesto solo una riflessione”. “Ho usato solo buon senso” ha replicato il ragazzo al numero uno provinciale dell’Aia che lo definisce un giovane che tiene tantissimo al suo ruolo e in questi giorni ha dimostrato di crederci ostinatamente.

Ma poi, come si fa in cinque minuti a segnare trenta reti? “Bisogna saper perdere” come cantavano i Rokes? O il risultato non è tutto? Ha fatto bene? Una cosa è certa: il buon senso non premia, e il giovane arbitro rimarrà fermo per due settimane.