Nazionale, Viscidi:«Donnarumma e Cutrone confermano l'utilità delle giovanili azzurre». Sandreani: «Mancano difensori e bomber»

Nazionale, Viscidi:«Donnarumma e Cutrone confermano l'utilità delle giovanili azzurre». Sandreani: «Mancano difensori e bomber»
di Redazione Sport
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Martedì 27 Febbraio 2018, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 18:17
Prosegue a Coverciano il raduno dedicato ai talenti più interessanti del campionato, il primo del 2018 e il quinto del biennio in corso dopo quelli svolti a novembre 2016, febbraio, aprile e maggio 2017. Questa mattina gli azzurri sono tornati in campo per una sessione di allenamento a porte chiuse: assente come annunciato il centrocampista della Roma Lorenzo Pellegrini, infortunatosi domenica nel posticipo di campionato con il Milan e tornato oggi nella Capitale per sottoporsi alle cure del caso dopo aver svolto ieri a Firenze un accertamento diagnostico. La tre giorni di raduno si chiuderà domani al termine della gara di allenamento con la formazione Primavera della Fiorentina in programma alle 11.30 sul campo 'Vittorio Pozzò del centro tecnico federale.

NUOVO CORSO
Un raduno pieno di giovani e sono proprio loro al centro delle interviste rilasciate oggi dal coordinatore delle nazionali giovanili Maurizio Viscidi e dal responsabile dell'area scouting del club Italia Mauro Sandreani. «I giovani - sostiene Viscidi - devono giocare perché sono bravi, il posto sicuro non va garantito a nessuno ed è giusto che ci sia concorrenza tra loro.
Il nostro obiettivo primario è quello di portare giocatori dalle giovanili ad esordire in Nazionale, molti hanno compiuto questo percorso: Tanti, come ad esempio Donnarumma e Cutrone, hanno iniziato con l'Under 15 e sono arrivati in nazionale maggiore, questo vuol dire che abbiamo individuato il talento; altri come Pinamonti e Bastoni sono qui ma poi torneranno con l'Under 19 che a fine marzo sarà impegnata con la fase Elite delle qualificazioni europee che si svolgerà in Italia». 
Dello stesso avviso Sandreani: «Il talento va scoperto quando è ancora giovane e, una volta identificato, va accompagnato attraverso un percorso. Abbiamo notato che negli ultimi dieci-venti anni sta crescendo il numero dei difensori con attitudini alla regia e meno alla marcatura, mentre si sta perdendo il ruolo classico del bomber. Stiamo comunque lavorando a livello giovanile su standard ottimi, i giovani oggi sono molto cresciuti fisicamente già a partire dell'Under 15. Caldara? È senza dubbio un ottimo esempio della nuova generazione»
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