NAPOLI – Dello scudetto non parla. Eppure potrebbero conquistarlo già domani se la Lazio non dovesse vincere a San Siro contro l’Inter e il suo Napoli conquistasse il match contro la Salernitana al Maradona. Luciano Spalletti lo chiama 'fatto': “Non dipende soltanto da noi. Non auguro di perdere a nessuno. Ci sono situazioni cui dovremmo adeguarci, pensiamo soltanto alla nostra sfida”. Spalletti è perentorio e risponde a Sarri sullo spostamento della gara a domenica: “Saremmo stati pronti a giocarla sabato e lo saremo anche domani. Non abbiamo chiesto nulla e abbiamo pure dovuto modificare qualcosa dal punto di vista del programma. Il nostro destino non è stato nelle mani del Prefetto e del fato, ma ce lo siamo costruito con un campionato giocato sempre in maniera brillante”. Spalletti è chiuso e non lascia spazio ad eventuali emozioni: “Ne riparliamo tra un po’. Di sicuro quando sono venuto a Napoli, ho puntato sempre al massimo. Ricordo pure la conversazione con i miei figli: “Non si può non andare”. Forse l’unico modo per fare bene era proprio costruire qualcosa di straordinario”. Per Spalletti sarà il primo scudetto della sua carriera: “Se non ci sono riuscito prima, evidentemente erano tappe necessarie per poi conquistarlo adesso nel Napoli.
IL RISPETTO PER LA SALERNITANA. “Conosco bene Paulo Sousa, è un allenatore molto interessante. Ho avuto De Santis come giocatore, è un professionista molto serio. Il presidente Iervolino è giovane e ha delle idee. E poi Salerno ha grande entusiasmo, per noi sarà una sfida molto complicata”.
L’APPELLO FINALE. Spalletti ha concluso con un appello se il ‘fatto’ dovesse realizzarsi: “Dovrà essere la festa di tutti e anche dei bambini. Bisogna essere intelligenti e non mettere a rischio l’incolumità di nessuno”.