Milan, Higuain esce di scena senza fare lo scatto

Higuain
di Eleonora Trotta
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Giovedì 17 Gennaio 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:59
Gedda, minuto 71’: Gonzalo Higuain entra in campo sul risultato di 1-0 per la Juventus, che 24 minuti dopo si aggiudicherà la Supercoppa grazie alla rete di Cristiano Ronaldo. L’avvenutra araba del Pipita dura poco, meno di quello che tutti si attendevano. E non per scelta tecnica di Gattuso, quanto per altre motivazioni, che non può essere solo quella di un attacco febbrile dell’ultima ora. Temperatura che si è ulteriormente alzata nel dopo-gara, quando Gonzalo se l’è platealmente presa con Banti e il Var Guida per non essere intervenuti su un possibile rigore per i rossoneri. 

IL PRINCIPE
Che non sia stata una Supercoppa tranquilla per Higuain il caso esploso ieri mattina, quando il centravanti è stato l’unico assente nella foto di gruppo con il Principe Al-Faisal. «Manca perché sottoposto a un trattamento prima del risveglio», la spiegazione a caldo del Milan. Poi, a distanza di 90 minuti, la nuova versione del club rossonero: «Stanotte ha avuto 38, è ancora febbricitante e quindi non gioca dall’inizio» Rumors interni confermano qualche linea, non certo un febbrone, ma chi conosce bene Higuain («Dai ragazzi, tutti insieme si può», il suo post di incoraggiamento pubblicato nel pomeriggio) sa che certi impegni non li avrebbe mai saltati dall’inizio se non ci fosse alla base un forte malessere. 

LONDON CALLING
Un malumore innescato dai dissidi con la proprietà e deflagrato il giorno dell’arrivo dell’ad Gazidis, lo scorso novembre. E che ha avuto inevitabili riflessi anche in campionato. La difficoltà di scrollarsi di dosso la rabbia per quella promessa disattesa dal Milan sul riscatto (36 milioni di euro), ha alimentato così la voglia di riabbracciare il maestro e amico Maurizio Sarri. Un obiettivo sempre più vicino al traguardo. Ieri, l’operazione di calciomercato ha subito infatti un’accelerazione importante. Il Chelsea (che inizialmente aveva proposto solo la seconda parte del prestito, 9 milioni di euro) ha intensificato i contatti con la Juventus per alzare la durata e la cifra del prestito, mentre Leonardo, rimasto in Italia, ha avuto una serie di colloqui con l’entourage di Piatek per trovare una base di intesa sull’ingaggio e definire la formula del trasferimento del goleador classe ‘95. Ottenuto il sì del calciatore a un quinquennale da circa 2 milioni a stagione, il dirigente brasiliano ha buttato già l’architettura finanziaria dell’affare: prestito molto oneroso più riscatto. I rapporti tra le parti del resto sono ottimi. Il presidente Preziosi ha ribadito la volontà di definire la cessione del suo attaccante, se verrà raggiunta quota 35-40 milioni tra acconto e riscatto. Un primo tesoretto da 20 milioni potrebbe arrivare intanto dalla possibile vendita del turco Calhanoglu, richiesto a più riprese dal Lipsia. Ma non si esclude anche l’inserimento di un giocatore nell’affare tra Genoa e Milan. 

CONTRASTI
Leonardo intanto non trascura le altre operazioni, con un occhio fisso al bilancio: vuole annunciare presto un attaccante esterno (occhi soprattutto in Premier League) e un centrocampista, ritenuto uno dei rinforzi più urgenti. Ma le sue idee iniziali, sulla costruzione di un instant team e sull’innesto di giocatori più esperti, sono state cestinate dall’ad Gazidis: non a caso, tra i due è calato da tempo il gelo
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