Roma, meno consiglieri e più investimenti

Fienga e Fonseca (foto Mancini)
di Stefano Carina
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Martedì 11 Agosto 2020, 09:30
Friedkin pensa già al futuro. Così si spiega la decisione del magnate texano di pagare 0,1165 euro le azioni che acquisterà da Pallotta. Se la mossa - anche in previsione dell’uscita dalla Borsa e dell’Opa residuale sul 13% flottante del mercato - continua a far crollare il titolo a Piazza Affari (-31%, a 0,277 euro) e garantirà meno introiti a Pallotta, allo stesso tempo permetterà al nuovo proprietario della Roma di iniettare più capitale nel club. Un’azione volta quindi a privilegiare gli investimenti che lo attendono rispetto al prezzo. Intanto tutto procede spedito verso il closing. Ieri sul sito ufficiale della Roma è stato pubblicato un comunicato ufficiale che illustra i patti parasociali con il Gruppo Friedkin per la cessione della società. È l’ultima nota prima del 17 agosto, data scelta per il passaggio di consegne. Come si legge nei patti siglati nell’ambito del contratto preliminare di compravendita del club, ci si è impegnati «a far sì che, non appena possibile successivamente alla data del closing, e comunque non oltre cinque giorni lavorativi da tale data, il consiglio di amministrazione della Roma convochi l’assemblea degli azionisti al fine di deliberare in merito al rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione e del collegio sindacale». Dunque entro il 22 di questo mese (anticipando di 44 giorni la data iniziale del 5 ottobre) è prevista un nuova assemblea degli azionisti che rinnoverà il cda. Oltre alle dimissioni di 7 membri e l’ingresso di altrettante nuove figure, non finisce qui. Si legge, infatti, che «i restanti otto amministratori dell’emittente rassegnino le proprie dimissioni con efficacia differita alla data dell’assemblea dell’emittente post-closing che delibererà in merito al rinnovo degli organi sociali; tutti i sindaci effettivi e tutti i sindaci supplenti rassegnino le proprie dimissioni con efficacia differita alla data dell’assemblea dell’emittente post-closing». 

BOARD INEDITO
In teoria dell’attuale board di 15 elementi, non dovrebbe quindi rimanere nessuno. Quando nella nota si fa infatti la distinzione tra le dimissioni dei 7 membri e quella «differita» dei restanti, si tratta di un mero tecnicismo dovuto al fatto che se venissero date le dimissioni in blocco, il cda automaticamente decadrebbe. Serve dunque un numero per garantire l’entrata dei nuovi membri e poi chi avrà presieduto all’assemblea (Fienga, Baldissoni, Navarra, Cambereri e Mazzamauro più Mia Hamm) capirà il suo futuro. Della serie: nonostante le dimissioni, alcuni di loro dovrebbero essere nuovamente nominati dall’assemblea. In precedenza, oltre a Pallotta, avranno già salutato Beers, D’Amore, Edgerley, Galantic, P.Gold, Neely, Sterlicht e la fotografa Alba Tull. Pronti ad entrare, tra i 7 annunciati dalla nota, il figlio di Friedkin, Ryan, più gli uomini di fiducia che lo hanno sempre accompagnato nei suoi affari. Si tratta di Marc Watts, Ceo del Friedkin Group dal 2011 e braccio destro di Dan, Eric Williamson (vicepresidente del Business Development del gruppo e presidente del Friedkin Aviation, oltre a far parte del board di Imperative Entertainment, la società cinematografica di proprietà della famiglia) e Brian Walker (direttore delle strategie e delle nuove iniziative del Gruppo Friedkin). La nuova Roma sta nascendo.
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