Lazio, serve un altro centrale difensivo
Pioli sceglie tra Marquez, Mendes e Vlaar

Stefano Pioli
di Alberto Abbate
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Domenica 3 Agosto 2014, 01:18 - Ultimo aggiornamento: 08:03
Questo sì che è un Felipe di Dio. Segna, dribbla, regala assist. Finalmente tira fuori un po' di carattere. Ancora in crescita, Anderson, è davvero la nota più lieta dell'estate biancoceleste. Aveva sfoggiato tutta la sua classe col Perugia, a Lisbona ha regalato altri numeri. Funziona sul brasiliano la cura Pioli. Per il resto il 4-3-3 rimane l'unica altra certezza, dopo l'amichevole con lo Sporting. Con i nazionali ancora in panchina, la Lazio è davvero tutta da rodare. Un po' appannato Cataldi, così il centrocampo costruisce poco e la difesa balla sempre: Marchetti e Cana pasticciano. Faccia presto a tornare dalle vacanze, De Vrij, la sua ambizione sarà puro ossigeno: «Con la Lazio vuole diventare il miglior difensore del mondo», ribadisce l'agente. Il problema sarà trovargli un degno compagno. E la ricerca continua: da Rafa Marquez a Lucas Mendez in discesa, sino a Britos del Napoli, pupillo di Pioli dai tempi del Bologna. Rimane una suggestione Vlaar, ieri a colloquio con l'Aston Villa: Tare sta infatti cercando sul mercato un'opportunità immediata a costi contenuti. Se non la troverà, aspetterà di racimolare un “tesoretto” col mercato in uscita per poi puntare su un centrale mancino del calibro di De Vrij: «Rafforzeremo ancora la rosa», ribadisce Lotito.



EXTRALARGE

Serve liquidità per chiudere col botto il mercato. A Formello aspettano offerte, nessuno è incedibile. Nemmeno Biglia, comprato appena un anno fa: se davvero il Real dovesse presentarsi con una proposta da 15 milioni, la Lazio vacillerebbe di fronte alla plusvalenza. Intanto, in uscita, si lavora sui piccoli pezzi: Lotito e Tare continuano a dire “no” al prestito con diritto di riscatto di Cavanda. L'ultimo rifiuto – dopo l'Amburgo - lo ha ricevuto il Mainz in Bundesliga: la richiesta rimane di tre milioni. Con qualcosa in meno può partire Ciani. Anche perché non c'è solo un'esigenza economica, ma anche pratica: ci sono 38 giocatori sotto contratto con la Lazio. E Pioli ha chiesto espressamente alla fine dell'estate di poter lavorare al massimo con 23 uomini. Sono state già tagliate 7 teste (4 Primavera, Rozzi finito al Bari, Vinicius e Alfaro) della spedizione dei 29 ad Auronzo. Sono partiti in 26 per il ritiro in Germania, ma all'appello mancano ancora gli infortunati Onazi e Perea, oltre a Klose, Biglia e De Vrij. Insomma, la rosa va sfoltita, eccome.



IN GERMANIA

Intanto la Lazio sbarca a Klosterpforte: “Ora et labora”, è il motto - caro a Lotito - nella selva di Teutoburgo. A pochi chilometri dal paesino di Marienfeld, nella provincia di Bielefeld, la squadra ci resterà sino al 10 agosto. Pioli cerca pace e concentrazione per testare “seriamente” il gruppo per l'inizio del campionato. Finalmente avrà i nazionali, contemporaneamente porterà avanti il “progetto verde”. Quello dei giovani, sfrontati al punto giusto. Il nuovo allenatore – causa punizione – aveva per esempio valutato ancora poco Tounkara. Il bad boy biancoceleste, col numero 45 di Balotelli sulle spalle, ha talento, ma deve crescere parecchio: non basta certo mettere a sedere Rui Patricio. Pioli dovrà pure monitorare il morale di Candreva: entro il 15 agosto Lotito potrebbe chiamarlo per l'adeguamento. Se così sarà, Antonio firmerà. Ma sotto il bianco e il nero non si scioglieranno certo le sue ambizioni e la sua voglia di Champions. Gli brillano ancora gli occhi quando fissa la maglia della finale dell'Atletico. Ricevuta due mesi fa, un regalo di Simeone.
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