Lazio, Pioli: «Per noi è fondamentale passare il turno». Djordjevic e Mauri non convocati

Balde Keita e Stefano Pioli
di Emiliano Bernardini
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 23:44

dal nostro inviato PRAGA - Ritmo, intensità e concentrazione. Questo ha chiesto mister Pioli alla vigilia della gara con lo Sparta Praga, incontro valido per l’andata degli ottavi di Europa League. Il tecnico della Lazio ha presentato così la sfida di domani:

Sparta Praga.«E’ un avversario aggressivo. In europa, se non hai ritmo, non vai lontano. Risponderemo con le loro stesse armi. Anche il Galatasaray voleva fare un certo tipi di gara, ma ha trovato una Lazio pronta. Sparta e Galatasaray sono differenti. Le gare vanno interpretate, noi dovremo farlo con grande intelligenza, ritmo e intensità. Conosciamo le caratteristiche degli avversari. Sarà un gara aperta».

Risultati altalenanti tra campionato e coppa. «Vedo solo aspetti positivi. In Europa League abbiamo avuto stessa concentrazione e abbiamo ottenuto risultati. Non conta niente quello che abbiamo fatto fino ad oggi, ma conta ciò che faremo domani sera».

Miinkovic e Keita. «I giocatori sono pronti, ho la possibilità di scegliere tra tanti, ma anche in panchina ho tante opzioni. Le scelte le farò domani».
 



Djordjevic e Mauri non convocati. «Non mi piace portare in trasferta giocatori destinati alla tribuna. Inoltre, perderemo un giorno di allenamento visto che partiremo venerdì. Ho preferito lasciarli a casa per lavorare meglio in vista della prossima gara di campionato».

Segnare in trasferta. «Fare gol è importante, ma soprattutto portare a casa un risultato positivo. Lo Sparta Praga subisce pochi gol e ne fa tanti in trasferta. Cercheremo di stare in partita dall’inizio alla fine».

Europa League. «E’ una competizione importante e prestigiosa. Questo turno per noi è un obiettivo fondamentale. Sognare e credere fa bene, ma è sbagliato fare passo più lungo della gamba. Noi siamo concentrati su gara domani».

Miroslav Klose. «Grande giocatore e professionista, è pronto a dare il suo contributo».

Nel 1985 Sparta Praga-Juventus con Pioli in campo. «Ricordo che perdemmo qui a Praga, ma superammo il turno, perché vincemmo a Torino. Fu una stagione positiva perché trionfammo in Champions League, ma fu una vittoria senza gioia per la tragedia in finale, quella dell’Heysel».

Lulic esterno alto e Keita punta centrale. «In base alle caratteristiche dei miei giocatori sceglierò la formazione. Keita centroavanti? Io ci ho sempre creduto, lui all’inizio un po' meno, poi di più. Sfrutterò al meglio loro qualità».

Insieme al tecnico, in conferenza ha parlato anche Balde Diao Keita. L’attaccante laziale, scontati i quattro turni di squalifica per un fallo di reazione contro il Rosenborg, ha risposto alle domande dei cronisti:

Ruolo preferito. «Mi metto a disposizione del mister, posso giocare dovunque, sia attaccante centrale che esterno».

La sfida di domani. «Mi aspetto gara dura, ma dobbiamo pensare a noi. Se giochiamo come nel secondo tempo contro il Torino, possiamo vincere tanto».

Rientro squalifica. «Sono stato molto male, ma consapevole dell’errore fatto. Sono giovane e ho tanto da imparare. Sto male quando non posso aiutare la squadra

Vetrina internazionale. «L’Europa League è una esperienza bella. La nostra squadra può arrivare molto lontano anche a livello interazione, infatti siamo l’unica italiana ancora in corsa».

Convocazione Senegal. «E’ stata una scelta personale, fatta con la mia famiglia. Sono contento per essere stato chiamato, ma ora penso alla gara di domani».

Sorteggio Sparta Praga. «Abbiamo seguito il sorteggio tutti insieme dopo l’allenamento. Tutte le squadre sono forti. Guardiamo solo a noi».

180 minuti decisivi. «Siamo consapevoli ogni partita di quello che può succedere. Se domani vinciamo o perdiamo, non finisce il mondo, ma dobbiamo essere uniti, concentrati e compatti per vincere».

Entrare a gara in corso. «Il lavoro del mister non è facile, soprattutto in fase offensiva in cui abbiamo tanti giocatori bravi. A Torino quando sono entrato ho dato tutto per cambiare la gara e provare a vincere. Anche i miei compagni fanno così».


 

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